Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Prosegue in Giordania la visita del patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Ieri, riferisce Abouna.org, si è svolto l’incontro con i sacerdoti che lavorano presso il Tribunale ecclesiastico latino e il presidente, Jihad Shwaihat, ha informato il patriarca delle attività del tribunale e del costante impegno di quanti vi prestano il loro servizio per servire la verità, la giustizia e la legge divina e per applicare le nuove normative della Santa Sede valide nella Chiesa universale. In totale sono 25 i sacerdoti che svolgono il loro servizio nei tribunali ecclesiastici in Giordania, Gerusalemme e nella Galilea; lo scorso anno il tribunale della Giordania si è occupato di 295 cause e di 21 casi di annullamento. Nel corso dell’incontro si è discusso anche dell’intenzione di applicare il principio della “prospettiva pastorale del diritto pastorale” che mira a valorizzare anzitutto il bene pubblico prima dell’avvio degli atti giudiziari.
Scuole e sacerdoti
Sempre ieri, il patriarca Pizzaballa, accompagnato dal vicario patriarcale latino per la Giordania, monsignor William Shomali, e dal segretario generale del vicariato, padre Imad Alamat, ha visitato la direzione generale delle scuole del Patriarcato in Giordania ed ha preso conoscenza della situazione attuale delle scuole a livello amministrativo, educativo e finanziario, delle problematiche e prospettive future e del piano quinquennale destinato allo sviluppo delle scuole. Successivamente, il patriarca ha visitato l’ufficio del Comitato Finanze del Patriarcato Latino ad Amman, incontrando il vice economo, il diacono Jubran Salameh, e altri membri dello staff che con lui hanno discusso dei piani futuri e degli aiuti umanitari ad Amman. Lunedì scorso, invece, si è svolta una videoconferenza con i sacerdoti del patriarcato latino in Giordania. Nel suo discorso il patriarca Pizzaballa ha invitato in particolare ad un coinvolgimento di sacerdoti e laici nel lavoro pastorale e parlato dell’avvio di un piano pastorale integrato con un consiglio pastorale integrato che includa l’intera diocesi o un consiglio pastorale speciale per ciascuna sezione della diocesi. Il patriarca, infine, ha manifestato la sua disponibilità a collaborare con i sacerdoti perché le istituzioni patriarcali offrano migliori servizi pastorali, culturali, spirituali e umanitari.