In cammino verso il Giubileo con un programma settimanale della Rai

Vatican News

“Davanti alla Porta Santa” è il primo degli appuntamenti televisivi che, da domenica 25 febbraio, su Rai 1, racconteranno l’Anno Santo. Servizi, interviste e reportage ne ripercorreranno la storia ma proporranno anche un viaggio nel mondo contemporaneo, fra i giovani e vari luoghi, in Italia e all’estero, per raccontare storie e dar voce ai pellegrini. Prodotta da Rai Vaticano, la trasmissione è stata presentata oggi in conferenza stampa

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

La prima puntata è stata realizzata davanti alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, ne farà conoscere la storia e ruoterà attorno ai Giubilei dei secoli passati. Un reportage traccerà il profilo del pellegrino, mentre con uno sguardo internazionale si cercherà di capire dove trovare oggi la speranza. Ospite principale sarà monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. “Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza”, il settimanale realizzato da Rai Vaticano e condotto dal responsabile Stefano Ziantoni, andrà in onda a partire da domenica 25 febbraio su Rai 1, alle 00.45, e sarà disponibile su Rai Play. Offrirà testimonianze, interviste, servizi culturali, racconterà curiosità e da settembre sarà un appuntamento giornaliero. La trasmissione, presentata oggi a Roma in conferenza stampa, consentirà di avvicinarsi al Giubileo anche attraverso storie da tutto il mondo, darà voce ai pellegrini, indagherà in questo anno di preparazione dedicato alla preghiera su come si prega nei santuari, nelle carceri, nei monasteri, cercherà di capire come pregano i giovani e quale relazione c’è tra preghiera e l’intelligenza artificiale.

Il Giubileo è anche cultura

Una produzione originale e creativa, l’ha definita monsignor Fisichella perché, “non si ripercorrono schemi già conosciuti, ma si dà una dimensione di aspettativa”. Un programma che ha un’apertura culturale decisiva, giacché “il Giubileo è cultura”. Il pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione ha sottolineato che “una informazione generalizzata è di grande aiuto soprattutto per quelle realtà minoritarie che non hanno molte possibilità per sentirsi uniti nella fede”, aggiungendo quanto importante sia il ruolo dei media oggi. Ai media vaticani monsignor Fisichella evidenzia che “l’attesa di attraversare la Porta Santa richiede una preparazione adeguata”, per questo Papa Francesco ha voluto far precedere il Giubileo da un anno di preghiera, “perché così quella porta abbia ad essere illuminata da un significato molto più profondo”. E quanto al contributo che possono offrire i media, afferma che “sono uno strumento decisivo e quindi sono in grado non soltanto di dare la notizia, ma anche di interloquire con il pellegrino”, il quale, attraverso i mezzi di comunicazione, diventa “protagonista perché non solo può raccontare la sua storia agli altri, ma può anche far comprendere il grande valore del suo pellegrinaggio”.

Ascolta l’intervista a monsignor Rino Fisichella

Un programma laico

“Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza” sarà un programma laico, ha chiarito Ziantoni, che parla a tutti, che coinvolgerà molto i giovani, gli influencer. La prima puntata andrà indietro nel tempo, alle prime notizie certe della Porta Santa della Basilica Vaticana che risalgono al 1500, al pontificato di Papa Alessandro VI, ma richiamerà anche alcuni testi storici che ne citano una aperta nel Giubileo del 1350 con Clemente VI e nell’Anno Santo del 1423, probabilmente quella di San Giovanni in Laterano. Poi si farà un salto al mondo di oggi, con i pareri e le attese della gente sull’anno giubilare. Il responsabile di Rai Vaticano ci spiega che è stato pensato un prodotto televisivo veloce e dinamico, “giovane che non annoiasse, che proponesse delle storie nuove e anche delle curiosità”. Così, ad esempio, “nella seconda puntata ascolteremo il racconto dell’unico scultore in vita che ha realizzato una Porta Santa, quella di Santa Maria Maggiore”, mentre nella terza si andrà, assieme al Cai, il Club alpino italiano, alla scoperta delle 14 croci giubilari volute da Papa Leone XIII in altrettante vette. Le telecamere della Rai sono entrate anche nella fabbrica dove è stata forgiata la Porta Santa di San Pietro e con il Fai, il Fondo ambiente italiano, mostreranno località note e meno conosciute, come quella “dove si conserva ancora lo stemma che ponevano sul pane per la comunione i bizantini”, con la possibilità, conclude Ziantoni, “di unire la cultura, il paesaggio, la storia, la leggenda” e tanto altro.

Ascolta l’intervista a Stefano Ziantoni