Roberta Barbi – Città del Vaticano
Da oggi le Chiese del Burkina Faso e della Corea del Sud sono più vicine. Non solo la cattedrale della città di Koupéla è stata recentemente restaurata grazie alle offerte raccolte dalla parrocchia di Yeouido a Seul e ben 200mila dollari di aiuti sono stati consegnati al Paese, ma alcune reliquie di Andrea Kim Dae-geon, Santo molto importante per la chiesa coreana, hanno trovato casa proprio in Burkina Faso.
Il Giubileo per il bicentenario della nascita del Santo
È stato nel corso dell’Anno giubilare – conclusosi il 27 novembre 2021 – indetto dalla Chiesa sudcoreana per celebrare i 200 anni dalla nascita del Santo, che è stata presa la decisione: il 23 novembre scorso, infatti, l’arcivescovo di Seul, cardinale Andrew Yeom Soo-jung ha consegnato a monsignor Julien Kaboré, consigliere della Nunziatura apostolica delle Filippine ma originario del Burkina Faso, una reliquia del martire. “Sono molto lieto di avere l’opportunità di costruire una solidarietà fraterna tra la nostra Chiesa in Corea e quella del Burkina Faso”, erano state in quell’occasione le parole del porporato, riportate dall’Osservatore Romano. “Un grande onore custodire in Africa le reliquie del grande Santo coreano”, era stata la risposta del presule.
Sant’Andrea e i 103 martiri coreani
Nato nel 1821 da una nobile famiglia cristiana – il padre aveva trasformato la loro abitazione in una vera e propria chiesa domestica – Andrea ha solo 15 anni quando i primi missionari francesi arrivano in Corea del Sud e immediatamente li segue a Macao per prepararsi con loro al sacerdozio. Rientrato in patria, viene arrestato, torturato e infine decapitato in odium fidei il 16 settembre 1846, diventando, di fatto, il primo martire della Chiesa coreana che ha la curiosa caratteristica di essere stata fondata da laici. Ha solo 44 anni. Si calcola che siano circa diecimila i martiri della Chiesa coreana, di cui 103 (tre vescovi, otto sacerdoti e tutti laici) beatificati in due gruppi distinti nel 1925 e nel 1968 e poi canonizzati tutti insieme da Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984. Le reliquie di questi martiri si trovano sparse nel mondo: non solo in Corea del Sud, quindi, ma anche in Italia, Indonesia, Macao e ora anche Burkina Faso.