Anna Poce – Città del Vaticano
In un comunicato stampa, diffuso il 4 aprile – riporta UCA News – il presidente della Bangladesh Christian Association, Nirmol Rozario, e il suo sottosegretario, Hemanta Corraya, hanno invitato le istituzioni educative del Paese a non programmare concorsi ed esami domenica 17 aprile, giorno in cui i cristiani festeggiano la Pasqua.
“La Domenica di Pasqua – si legge nel comunicato – è una delle più grandi feste religiose della comunità cristiana nel mondo. Questo giorno è un giorno festivo facoltativo nel nostro calendario ufficiale, ma abbiamo appreso che alcune strutture hanno pianificato di tenere esami in questa data. Chiediamo che tutti gli studenti possano avere una vacanza per poter celebrare la festa”.
La richiesta della comunità cristiana
Sono più di vent’anni che la comunità cristiana del Bangladesh chiede alle autorità del Paese di dichiarare la Domenica di Pasqua un giorno festivo, ma il governo finora non è stato d’accordo. I cristiani costituiscono una piccola minoranza nel Paese: meno dell’1% su oltre 160 milioni di abitanti, per lo più musulmani. Su circa 600.000 cristiani, quasi 400.000 sono cattolici (circa lo 0,3% della popolazione totale del Paese).
“Lo chiediamo con insistenza da quasi due decenni, ma non c’è ancora stata alcuna risposta dal governo. In futuro, stiamo pianificando altre proteste per fare pressione sulle autorità affinché ce lo garantiscano”, ha sottolineato Hemanta Corraya. “Vogliamo scendere in piazza per difendere questo diritto, ma abbiamo bisogno del sostegno della Chiesa. Se i membri del clero si unissero a noi, sarebbe più facile per noi essere ascoltati” ha spiegato Corraya.
L’appoggio della Chiesa alla richiesta
Da parte sua, monsignor Sebastian Tudu, vescovo di Dinajpur, nel nord-ovest del Bangladesh, ha assicurato di appoggiare le richieste della BCA. “Essendo per noi la domenica di Pasqua la seconda più importante festa religiosa, non è accettabile che le scuole tengano esami in quel giorno. Per questo invito le autorità interessate a dichiarare il giorno festivo”, ha concluso.