Immigrazione. Operatori qualificati al servizio dei diritti dei più deboli

Vatican News

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Essere preparati e competenti sui diritti e i doveri dei migranti. Capaci di indicare percorsi di integrazione nel segno della legalità, sia per gli immigrati che si trovano nel territorio nazionale, sia per coloro che intendono entrare e soggiornare regolarmente in Italia. Diventare esperti nel promuovere e tutelare i diritti delle fasce più deboli, utilizzando gli strumenti del diritto. Essere esperti in “Diritto delle migrazioni”. Sono gli obbiettivi del 11.mo Master in “Diritto delle Migrazioni” promosso dall’Università di Bergamo e rivolto ai laureati interessati a sviluppare le competenze in materia.

Un fenomeno complesso

“Le migrazioni contemporanee – spiega a Vatican News Paola Scevi, direttrice del Master e membro del consiglio strategico e scientifico del Cir, il Consiglio italiano per i rifugiati –  presentano delle caratteristiche del tutto peculiari che le rendono analizzabili alla luce di categorie sempre più sfocate. Gran parte delle categorie analitiche tradizionalmente utilizzate come migrante economico, profughi, richiedenti asilo, vittima di tratta migranti irregolare, sono davvero ormai poco efficaci nell’interpretare percorsi migratori che sono multiformi, complessi e all’interno dei quali si intrecciano negazione di diritti, esperienze di sfruttamento, di emarginazione, magari di progettualità che vengono a crollare. Ecco perché è importante fornire una formazione e una qualificazione alta”.

Ascolta l’intervista a Paola Scevi

Formazione ed esperienza

Si punta quindi a formare esperti destinati ad operare con funzioni di orientamento, progettazione e ricerca in una dimensione regionale, nazionale e internazionale.  “Gli sbocchi professionali – precisa Pala Scevi – sono quelli degli studi professionali di avvocato, di consulente del lavoro, ma anche le organizzazioni non governativie, le ONLUS. Ci sono inoltre borse di studio riconosciute e sostenute dalla fondazione Migrantes della Conferenza della Cei”.

Un approccio multidisciplinare

Il percorso formativo della durata di un anno con lezioni in presenza e a distanza, il venerdì e il sabato, ha un approccio multidisciplinare, giuridico economico sociale, e prevede stage presso le organizzazioni internazionali che hanno collaborato alla realizzazione del progetto: OIM (International Organization for Migration), ICMC (International Catholic Migration Commission) e CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati).  E’ possibile iscriversi fin all’8 marzo, 10 le borse di studio messe a disposizione, alcune delle quali a copertura totale.