Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Una tra le più famose immagini di Dante Alighieri ritrova il suo splendore originario. L’affresco di Andrea del Castagno, custodito alla Galleria deli Uffizi e sottoposto a sei mesi di restauro curato dai tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, si ripresenta nella sua leggerezza, tipica della pittura murale.
Ritrovata freschezza
Durante lo scorrere dei secoli l’opera, che faceva parte della celebre galleria di Uomini e Donne Illustri dipinti tra il 1447 e il 1449 da Andrea del Castagno per la Villa suburbana di Legnaia – alla periferia di Firenze – aveva perso freschezza. ll progressivo deposito di sedimenti sulla superficie pittorica e i successivi interventi e ritocchi avevano infatti scurito ed appesantito il cromatismo della tavolozza di Andrea del Castagno, uno tra i protagonisti indiscussi della pittura fiorentina di metà Quattrocento, insieme al Beato Angelico, Filippo Lippi, Domenico Veneziano e Paolo Uccello.
L’offuscamento dei colori faceva apparire l’opera simile ad un dipinto ad olio e il volto del Poeta della Divina Commedia quasi invecchiato, cupo, accigliato. Ora Dante si presenta al grande pubblico in un aspetto luminoso, quasi giovanile, fedele all’immagine desiderata dal pittore fiorentino vissuto tra il 1421 e il 1475, noto per il realismo quasi espressionista delle sue figure, appreso da Masaccio e Donatello.
L’analisi scientifica
Il restauro, sostenuto dalla Signora Linda Balent dei Friends of the Uffizi Galleries, è stato condotto grazie ad un’attenta analisi scientifica della tecnica esecutiva e dello stato di conservazione, mediante sofisticate tecniche di diagnostica: riprese fotografiche nelle varie lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico, indagini ottiche e micro-invasive per la diagnostica dei materiali e per la caratterizzazione delle casistiche conservative.
L’affresco sarà tra i protagonisti della grande mostra aperta dal 1 aprile all’11 luglio 2021 a Forlì: ‘Dante – La visione dell’arte’. L’esposizione, per la quale le Gallerie degli Uffizi concederanno in prestito circa cinquanta opere, è organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il Settecentenario della morte del Divin Poeta. Terminata la mostra, l’affresco verrà esposto a Castagno d’Andrea, paese natale del pittore e significativo luogo dantesco. Qui Alighieri, esiliato da Firenze, decise di accettare il provvedimento dei fiorentini e di non fare ritorno nella sua città.
Tra gli uomini e le donne illustri
Nell’originario ciclo ad affresco, Andrea del Castagno dipinse accanto a Dante i poeti Boccaccio e Petrarca; i condottieri Pippo Spano, Farinata degli Uberti e Niccolò Acciaioli; le donne sapienti come la Regina Ester, la Regina Tomir e la Sibilla Cumana. Sono inoltre visibili le figure di Adamo ed Eva accanto alla Madonna con il Bambino, sotto un baldacchino.
Poeta universale
Il ciclo di Andrea del Castagno è l’unico del genere giunto fino a noi commissionato per una dimora privata: la Villa era appartenuta a Filippo Carducci che a Firenze era stato, tra gli altri incarichi, Gonfaloniere di Giustizia. In un’epoca non precisata, a causa di un cambio di destinazione d’uso degli ambienti, gli affreschi furono coperti da imbiancature. Se ne perse memoria fino a quando furono ritrovati nel 1847: quindi vennero “strappati” dal supporto murario e acquistati qualche anno più tardi dagli Uffizi. Secondo il direttore delle Gallerie Eike Schmidt, il Dante di Andrea del Castagno è indubbiamente “un’icona che si lega alla cultura e allo spirito italiani”, ma precisa, “Dante è un poeta universale, e la sua opera è attuale ovunque nel mondo”.