Il Papa lo ha comunicato attraverso una lettera apostolica in forma di motu proprio dal titolo “Fratello sole”. La struttura sarà ospitata all’interno del Centro di Santa Maria di Galeria. Un contributo e una risposta, scrive Francesco, “alle sfide poste all’umanità e alla nostra casa comune dal cambiamento climatico”
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
Una struttura che utilizzando l’energia solare produca “non soltanto l’alimentazione elettrica della stazione radio ivi esistente, ma anche il completo sostentamento energetico dello Stato della Città del Vaticano”. La Laudato si’ con cui nove anni fa il Papa affermava l’importanza della cura della casa comune – invitando fra l’altro a ridurre le emissioni inquinanti per il clima e l’ambiente – prende corpo ora in un progetto che Francesco ha stabilito comunicandolo con una lettera apostolica in forma di motu proprio dal titolo “Fratello sole”.
L’obiettivo è quello di rendere indipendente tutto lo Stato dal punto di vista dell’approvvigionamento di energia attraverso la costruzione – all’interno della zona extraterritoriale di Santa Maria di Galeria, dove sorge il Centro trasmittente – di un “impianto agrivoltaico”, un sistema che combina la produzione di energia elettrica rinnovabile con le esigenze dei terreni agricoli sottostanti. Nel motu proprio il Papa affida il mandato per l’esecuzione del progetto ai presidenti del Governatorato e dell’Apsa, dotandoli di “piena capacità di compiere i necessari atti di ordinaria e straordinaria amministrazione”.
Ribadendo l’importanza di ridurre “le emissioni di gas serra in atmosfera, ponendosi l’obiettivo della neutralità climatica l’importanza”, Francesco ricorda nel motu proprio che il 6 luglio 2022 l’osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di vetro di New York ha provveduto a depositare presso il Segretariato Generale dell’Onu “lo strumento con il quale la Santa Sede, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, accede alla Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici”. Con questo strumento, afferma il Papa, “ho inteso contribuire agli sforzi di tutti gli Stati per offrire, in conformità con le rispettive responsabilità e capacità, una risposta adeguata alle sfide poste all’umanità e alla nostra casa comune dal cambiamento climatico”.
Il testo stabilisce che “ai fini del mantenimento dei privilegi di extraterritorialità garantiti ai sensi degli artt. 15 e 16 del Trattato Lateranense” i commissari atraordinari possano comunicare all’Autorità italiana “la sistemazione in detta area di strutture e sedi di enti facenti capo alla Santa Sede e al Governatorato della Città del Vaticano”. E conclude con la disposizione del Papa affinché “la Segreteria di Stato agevoli ogni richiesta dei commissari straordinari e si adoperi per garantire che in quel territorio nulla si perda di quanto sin qui disponibile per la Sede Apostolica”.