I Dicasteri per la Comunicazione e quello per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale hanno promosso l’incontro “Care for our Common Home” a porte chiuse presso la Casina Pio IV, sede della Pontificia Accademia delle Scienze. Presenti leader del mondo religioso, economico e sociale per discutere del futuro di un mondo più sostenibile
Suor Bernadette M. Reis, fsp – Città del Vaticano
Circa quaranta leader del mondo religioso, dell’economia, dei media e della politica che si sono distinti per il loro impegno a costruire un’economia che si prenda cura dell’ambiente, a promuovere la pace e a far progredire il bene comune, si sono riuniti per partecipare a una tavola rotonda dal titolo “Care for our Common Home Building & Communicating an Economy that Promotes Sustainability & Peace”. L’evento, che si è svolto martedì mattina, è stato ospitato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e sponsorizzato dai Dicasteri vaticani per la Comunicazione e per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale. La conferenza segue e mette in risalto la mostra sulla crisi climatica “Changes”, che ha visto il lavoro di fotografi di fama mondiale, combinato con le parole di San Francesco d’Assisi ed è stata esposta, sotto la direzione di Lia e Marianna Beltrami, nella Sala Stampa Vaticana durante il periodo del Sinodo
Ruffini: informazione e educazione sono un bene pubblico
Il primo intervento è stato quello di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione. Ha descritto sia la tavola rotonda che la mostra fotografica come una chiamata all’azione “per impegnarsi in un’economia che promuova uno sviluppo sostenibile” e che metta al centro la persona umana e la salvaguardia del creato. “Sta a noi”, ha detto Ruffini, costruire “una rete di comunicazione buona e vera”, un ecosistema di condivisione “per tessere l’etica nel futuro” e riscoprire “l’idea che l’informazione, come l’educazione, è un bene pubblico, e come tale va difeso”. “Il futuro delle nostre democrazie”, ha concluso il prefetto, “dipende da questo”.
Turkson: scienza e fede non sono in contrasto
Il cardinale Peter Turkson, cancelliere della Pontifica accademia delle scienze e delle scienze sociali, ha poi dato il benvenuto ai partecipanti all’evento. La Chiesa cattolica, ha spiegato il porporato, riconosce che la scienza e la fede non sono in contrasto e ha citato come esempio la stessa istituzione dell’Accademia quale mezzo attraverso il quale la Chiesa impara attivamente dalla scienza. Turkson ha aggiunto che l’Accademia è in dialogo attivo con gli scienziati che ne fanno parte e con i leader del mondo imprenditoriale, per incoraggiare un coinvolgimento attivo nel contrastare il cambiamento climatico.
Obiettivi dell’Onu e Laudato Si’ alla base del dialogo per la sostenibilità
L’ultimo intervento dell’introduzione è stato quello di Jennifer Jordan-Saifi (amministratrice delegata di Sustainable Market Initiative, promossa dal re del Regno Unito Carlo III quando era ancoro principe di Galles), che ha parlato del coraggio morale necessario per affrontare le crisi internazionali di oggi, soprattutto in vista dell’imminente COP28 di Dubai. JR Kerr, amministratore delegato dell’agenzia Handshake, ha moderato la tavola rotonda, basandosi sugli obiettivi sostenibili delle Nazioni Unite e sull’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, entrambi pubblicati nel 2015 e che costituiscono una base per il dialogo tra leader del settore privato e di quello religioso. Alcuni temi emersi durante lo scambio sono stati: il ruolo dell’arte e della comunicazione nella sensibilizzazione e nel cambiamento effettivo, l’importanza di evitare un linguaggio polarizzante, la narrazione come potente forma d’arte per comunicare messaggi, l’apprendimento dai cambiamenti culturali del passato e la necessità che il cambiamento avvenga dal basso verso l’alto piuttosto che dall’alto verso il basso.
Smerilli: se facciamo qualcosa insieme forse qualcosa cambierà
Una seconda discussione è stata condotta da leader del settore economico e imprenditoriale. Gli argomenti discussi si sono concentrati sull’importanza dei dati per dimostrare le perdite finanziarie sostenute dai governi a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici; sul fatto che Papa Francesco, ponendo l’accento sui cambiamenti climatici per proteggere la “nostra casa comune”, ha fornito un linguaggio non polarizzante con cui affrontare la questione nella società; sulla situazione di molte popolazioni mondiali che rischiano di perdere molto a causa dei disastri naturali causati dai cambiamenti climatici; un esempio concreto di come un istituto finanziario si impegni nella finanza sostenibile attraverso investimenti per la transizione a basse emissioni di carbonio e incoraggi i suoi clienti commerciali a muoversi in questa direzione; come la transizione energetica richieda che tutti – individui e organizzazioni a ogni livello – si muovano insieme nella stessa direzione; la necessità di nuovi modelli concettuali nel mondo degli affari per contribuire ai cambiamenti necessari per raggiungere la sostenibilità.Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, ha concluso l’evento. Ha sottolineato la necessità che le piccole entità, come il Vaticano e le persone e organizzazioni presenti, possano fare la differenza alla COP28 e nell’affrontare altre questioni, collegandosi, lavorando insieme e unendo gli sforzi. “Se facciamo qualcosa insieme”, ha detto suor Smerilli, “forse qualcosa cambierà”.