Roberta Barbi – Città del Vaticano
La bandiera bianca e gialla della Santa Sede con lo stemma papale issata il 27 ottobre scorso, giorno dell’inaugurazione della Nunziatura Apostolica di Yerevan, sventola mentre Karekin II, Catholicos e Supremo Patriarca di tutti gli Armeni arriva a North Avenue. È un quartiere centrale della capitale dell’Armenia, quello dove sorge la nuova sede diplomatica, perciò quella bandiera sventola ogni giorno sopra migliaia di persone che vi lavorano, vi vivono o semplicemente vi passeggiano: un piccolo segno visibile dell’amicizia che unisce la comunità cattolica del Paese e la Chiesa Apostolica Armena. E la stessa visita del Patriarca – informa una nota della Nunziatura – è stata proprio un segno di “fraterna attenzione e amicizia tra Chiese sorelle”
La preghiera insieme e la visita alla “casa del Papa”
Karekin II è stato accompagnato durante la visita, dal responsabile del Dipartimento del protocollo e delle relazioni estere della Madre Sede di Etchmiadzin, l’arcivescovo Natan Hovhnnisyan, e dal direttore del Dipartimento delle relazioni interecclesiali, Shahe Ananyan. A fare gli onori di casa il Nunzio apostolico monsignor Josè Bettencourt e il consigliere della Nunziatura, monsignor Giuseppe Laterza. Tutti insieme hanno sostato per un momento di preghiera nella cappella dove è custodita una reliquia di San Giovanni Paolo II e dove è stata sistemata la Croce donata da Papa Francesco proprio in occasione dell’inaugurazione, presieduta il 27 ottobre scorso dal sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Edgar Peña Parra. Nella Nunziatura spicca anche parte dell’arredo realizzato in occasione della storica visita di Papa Francesco in Armenia nel giugno del 2016 e regalato da Sua Beatitudine Raphaël Bedros XXI Minassian, Patriarca di Cilicia, eletto nuovo Patriarca dei cattolici armeni il 23 settembre scorso durante il Sinodo celebrato a Roma, e ricevuto da Papa Francesco in udienza il giorno successivo.
Sono stati proprio “i buoni rapporti esistenti tra la Chiesa armena e quella cattolica” al centro del colloquio tra Karekin II e il Nunzio Bettencourt, oltre alle “questioni umanitarie e sociali di mutuo interesse”. Il Patriarca si è congratulato per l’apertura della nuova missione diplomatica a Yerevan, cui ha offerto un “grande appoggio – informa ancora la Nunziatura – dal momento che lui stesso mantiene un rappresentante personale a Roma presso la Chiesa cattolica: l’arcivescovo Khajag Barsamian. La nuova missione diplomatica della Santa Sede resta a servizio della Chiesa e della nobile Nazione armena, come ribadito anche nell’incontro che il capo di Stato Armen Sarkissian ha avuto l’11 ottobre scorso in Vaticano prima con Papa Francesco e poi con il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
Le visite dei Papi in Armenia
L’Armenia è stata visitata due volte da un Papa nel corso della storia: l’ultima, come detto, nel giugno 2016 da Francesco che si è recato a Yerevan, Etchmiadzin,ha visitato il Tzitzernakaberd Memorial Complex, è andato a Gyumri, sede della chiesa armeno cattolica, e ha pregato nel Monastero di Khor Virap. Papa Giovanni Paolo II, invece, fu in pellegrinaggio nel Paese tra il 25 e il 27 settembre 2001, in occasione dei 1700 anni dalla proclamazione del cristianesimo come religione ufficiale nel Paese.