Il Papa: visitare le catacombe durante il Giubileo rafforza nella fede e nella speranza

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Ai partecipanti alla Plenaria della Commissione di Archeologia Sacra Francesco esprime apprezzamento per l’opera di valorizzazione di questi cimiteri che testimoniano l’attesa nella risurrezione. Opportuna la decisione di ampliare il numero dei siti accessibili, afferma il Pontefice. Sostare davanti alle tombe dei martiri “ci fa confrontare con l’esempio coraggioso di questi cristiani, sempre attuale, e ci invita a pregare per tanti fratelli che oggi subiscono persecuzione per la fede in Cristo”

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Valorizzare, in vista del Giubileo, i pellegrinaggi alle catacombe cristiane, in particolare alle tombe dei martiri, segno di speranza e di vita. È il messaggio di Francesco contenuto nel discorso rivolto stamane ai partecipanti alla riunione plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Questi luoghi, infatti, sono dei cimiteri, precisa il Papa, sono dormitori, sono testimonianza, pertanto, dell’attesa di resurrezione.

Il valore delle Giornate delle Catacombe

Papa Francesco riceve in udienza i membri della Commissione, guidati dal presidente monsignor Pasquale Iacobone, custodi del patrimonio di fede e di arte delle catacombe cristiane d’Italia e mostra di apprezzare l’impegno di coinvolgere soprattutto i giovani studenti nella tutela, nella ricerca, nel restauro di questi siti. In questo senso, elogia, in particolare, l’ideazione delle Giornate delle Catacombe, che hanno favorito il coinvolgimento di famiglie e ragazzi nei laboratori didattici, la tematizzazione sui canali social, l’assegnazione di borse di studio, la collaborazione con università. Vari progetti sono inoltre in corso in diverse regione “che portano a continue interessanti scoperte”. Considerando che durante il Giubileo, proprio le catacombe saranno una delle mete più significative, il Papa si sofferma a evidenziarne il richiamo alla speranza, tanto che ben si allineano al tema dell’Anno Santo. E fa alcuni esempi:

Lì si trovano i tanti segni del pellegrinaggio cristiano delle origini: penso, ad esempio, agli importantissimi graffiti della cosiddetta triclia delle catacombe di San Sebastiano, la Memoria Apostolorum, dove si veneravano insieme le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo. Scopriamo poi, in questi percorsi, i simboli e le raffigurazioni cristiane più antiche, che testimoniano la speranza cristiana. Nelle catacombe tutto parla di speranza: di vita oltre la morte, di liberazione dai pericoli e dalla morte stessa per opera di Dio, che in Cristo, il Pastore buono, ci chiama a partecipare alla beatitudine del Paradiso, evocata con figure di piante rigogliose, fiori, prati verdeggianti, pavoni e colombe, pecorelle al pascolo… Tutto parla di speranza e di vita!

Valorizzare le visite alle tombe dei martiri

Le catacombe sono “cimiteri”, cioè “dormitori”, ricorda il Pontefice, che valuta come “propizia e opportuna” la decisione di ampliare il numero dei siti catacombali accessibili ai pellegrini in virtù del fatto che si tratta di luoghi che parlano a tutti, non solo a coloro che vivono l’esperienza di fede, e si rallegra per la proposta della Commissione di evidenziare, per il Giubileo, le visite alle Tombe dei Martiri:

Testimoniano l’attesa, la speranza del cristiano, che crede nella risurrezione di Cristo e nella risurrezione della carne. Il pellegrinaggio nelle catacombe si configura, pertanto, come un itinerario in cui fare esperienza del senso dell’attesa e della speranza cristiana. […] Sostare davanti ad esse ci fa confrontare con l’esempio coraggioso di questi cristiani, sempre attuale, e ci invita a pregare per tanti fratelli che oggi subiscono persecuzione per la fede in Cristo.