Isabella Piro – Città del Vaticano
“Un pellegrinaggio alle sorgenti”: così Papa Francesco definisce il suo prossimo viaggio apostolico internazionale che, dal 2 al 6 dicembre, lo vedrà a Cipro e in Grecia. Le sue parole risuonano in un videomessaggio rivolto agli abitanti di entrambi i Paesi, “tutti, tutti – sottolinea il Pontefice – non solo i cattolici”. A loro, il Papa comunica “la gioia” di visitare queste “magnifiche terre, benedette dalla storia, dalla cultura e dal Vangelo”, sulle orme di “grandi missionari”, come “gli Apostoli Paolo e Barnaba”.
Il cammino sinodale e l’incoraggiamento ai cattolici
La prima sorgente alla quale il Pontefice potrà dissetarsi – spiega – è quella della fraternità, “tanto preziosa” soprattutto nel contesto del cammino sinodale:
C’è “una grazia sinodale”, una fraternità apostolica che desidero tanto e con grande rispetto: è l’attesa di visitare le care Beatitudini Chrysostomos e Ieronymos, Capi delle Chiese Ortodosse locali. Come fratello nella fede avrò la grazia di essere ricevuto da voi e di incontrarvi nel nome del Signore della pace.
E l’abbraccio fraterno sarà anche con “le sorelle e i fratelli cattolici” che, in quelle terre, rappresentano “piccoli greggi” amati dal Signore: a loro, il Papa porterà “con affetto l’incoraggiamento di tutta la Chiesa cattolica”.
Porti aperti e accoglienza per migranti, profughi e rifugiati
La seconda sorgente indicata dal Pontefice, invece, è “la sorgente antica dell’Europa”: Cipro, infatti, rappresenta “una propaggine della Terra Santa nel continente”, mentre “la Grecia è la patria della cultura classica”. L’Europa quindi, sottolinea Francesco, “non può prescindere dal Mediterraneo, mare che ha visto il diffondersi del Vangelo e lo sviluppo di grandi civiltà”:
Il mare nostrum, che collega tante terre, invita a navigare insieme, non a dividerci andando ciascuno per conto proprio, specialmente in questo periodo nel quale la lotta alla pandemia chiede ancora molto impegno e la crisi climatica incombe pesantemente. Il mare, che molti popoli abbraccia, con i suoi porti aperti ricorda che le sorgenti del vivere insieme stanno nell’accoglienza reciproca.
Non strumentalizzare chi fugge da guerre e povertà
Di qui, il forte appello del Papa a non dimenticare i migranti, i profughi, i rifugiati:
Penso a coloro che, in questi anni e oggi ancora, fuggono da guerre e povertà, approdano sulle coste del continente e altrove, e non trovano ospitalità, ma ostilità e vengono pure strumentalizzati. Sono sorelle e fratelli nostri. Quanti hanno perso la vita in mare! Oggi il “Mare Nostro”, il Mediterraneo, è un grande cimitero.
Fraternità e integrazione, fonti del vivere comune
La terza sorgente del viaggio, allora, sarà quella dell’umanità: a rappresentarla concretamente sarà la tappa di Mytilene – Lesvos, dove il Papa si recherà la mattina del 5 dicembre, per incontrare i rifugiati. Proprio come fece cinque anni fa, sulla stessa isola:
Pellegrino alle sorgenti dell’umanità, mi recherò ancora a Lesvos, nella convinzione che le fonti del vivere comune torneranno a essere floride soltanto nella fraternità e nell’integrazione: insieme. Non c’è un’altra strada, e con questa “illusione” vado da voi.
Il 35° viaggio internazionale di Francesco
Infine, il Papa invoca la benedizione del Signore su tutti gli abitanti di Cipro e della Grecia, portando nel cuore le loro “attese, preoccupazioni e speranze”. Da ricordare che il prossimo sarà il 35.mo viaggio apostolico internazionale del Pontefice, il terzo di questo 2021, dopo la storica visita in Iraq, svoltasi a marzo, e il pellegrinaggio a Budapest e in Slovacchia dello scorso settembre. In particolare, Francesco sarà il secondo Papa a visitare Cipro e la Grecia: Benedetto XVI, infatti, aveva visitato l’isola del Mediterraneo Orientale nel 2010, mentre San Giovanni Paolo II aveva fatto tappa nel Paese ellenico nel 2001.