Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: sinodalità è crescere come membra vive e attive della Chiesa

In una lettera ai vescovi di Latina, Sora e Frosinone in occasione del triennio di anniversari riguardanti san Tommaso d’Aquino, i 700 anni dalla canonizzazione, i 750 dalla morte e gli 800 dalla nascita, Francesco invita a mettersi alla scuola del Doctor Angelicus perché “è una ‘risorsa’, un bene prezioso per la Chiesa”. Il Pontefice ricorda inoltre l’importanza della dimensione comunitaria del Corpo ecclesiale e i modi con cui deve esprimersi

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Francesco scrive a monsignor Mariano Crociata, vescovo di Latina, Terracina, Sezze, Priverno, a monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo, a monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone, Veroli, Ferentino e Anagni-Alatri, per riflettere sulle eredità umana, sacerdotale ed intellettuale di San Tommaso d’Aquino. La lettera, che riporta la data del 19 giugno, è giunta ai presuli i quali ieri, 28 giugno, l’hanno diffusa alle comunità invitandole a usarla per “attenta riflessione e ispirazione per una iniziativa pastorale che faccia tesoro dell’insegnamento e dell’esempio del Doctor Angelicus”. 

L’aquinate è una risorsa preziosa per la Chiesa

Il Papa ricorda come, secondo l’aquinate, la grazia divina non distrugge la natura ma ne porta a compimento le potenzialità. Osserva che il Doctor communis è una “risorsa”, un bene prezioso per la Chiesa di oggi e del domani. E ne spiega le ragioni:

Accompagnato dalla costante consapevolezza che le verità della fede, a partire dall’Uni-Trinità di Dio e dalla divinità e umanità di Cristo, non “riposano” solo nell’intelletto ma sostanziano l’esistenza quotidiana e l’impegno concreto di ogni credente nella Chiesa e nella società, Tommaso da buon domenicano si è dedicato generosamente all’evangelizzazione spendendosi senza riserve attraverso la preghiera, lo studio serio e appassionato, l’imponente produzione teologica e culturale, la predicazione, la risposta alle richieste manifestategli dal suo Ordine, dalle Autorità Ecclesiastiche e del mondo civile, dai suoi stessi conoscenti e amici.

L’eredità di Tommaso: costruire sinodalità e aprirsi alla Verità

Il Papa esorta ad attingere alla sapienza e alla testimonianza di Tommaso, ricorda la definizione che diede Paolo VI: “Luminare della Chiesa e del mondo intero”, e spiega cosa vuol dire onorare in profondità questa “fonte sempre viva”: significa “concentrarci sullo studio dell’Opera di San Tommaso nel suo contesto storico e culturale e, al contempo farne tesoro per rispondere alle odierne sfide culturali”. Poi si rivolge alle diocesi che custodiscono la memoria viva “in questo lembo di terra benedetta e caratterizzata da un patrimonio storico unico, ecclesiale e civile”. A loro affida due compiti:

La costruzione paziente e sinodale della comunità, l’apertura alla «verità tutta intera». La reale sinodalità – va ricordato – è il crescere insieme in Cristo come membra vive e attive del Corpo ecclesiale, strettamente unite e collegate le une alle altre. Una Chiesa la cui dimensione comunitaria si nutre e si manifesta nella vita sacramentale e nella liturgia, nella spiritualità, nella diakonia culturale e intellettuale, nella testimonianza credibile, nella carità e nell’attenzione ai più poveri e vulnerabili.

Maestro in una speculazione non sganciata dal vissuto

“San Tommaso amò in maniera disinteressata la verità”, scriveva San Giovanni Paolo II, il quale lo definì “apostolo della verità”. San Tommaso d’Aquino, “oggi, con il suo spirito di apertura e di universalità, è fonte di ispirazione e maestro esemplare nell’attenzione alla realtà nelle sue molteplici dimensioni”, sottolinea ancora Papa Francesco nella lettera.

Bisogna poi sottolineare che la sua formidabile eredità è anzitutto la santità, caratterizzata da una particolare speculazione che non ha però rinunciato alla sfida di farsi provocare e misurare dal vissuto, anche da problematiche inedite e dalle paradossalità della Storia, luogo drammatico e insieme magnifico, per scorgere in essa le tracce e la direzione verso il Regno che viene. Mettiamoci allora alla sua scuola!

All’abbazia di Fossanova, il 18 luglio, la Messa con il cardinale Semeraro

I vescovi destinatari della lettera pontificia informano i fedeli che venerano il loro patrono San Tommaso d’Aquino che nel pomeriggio di martedì 11 luglio si terrà a Latina un incontro di riflessione. Un momento di preghiera si svolgerà all’abbazia di Fossanova nel pomeriggio di venerdì 14 luglio. Martedì 18 luglio, alle 18.30, avrà luogo inoltre, sempre a Fossanova, la solenne celebrazione eucaristica nell’anniversario della canonizzazione del Santo presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per i santi.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti