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“Un applauso alla nuova beata!”. Perché Francesco saluta sempre così chi ha saputo costruire in terra un pezzo di cielo. E un applauso il Papa ha chiesto per Suor Maria Carola Cecchin, della Congregazione delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, morta 48.enne quasi cento anni fa, nel 1925, ed elevata agli altari sabato scorso a Kinoru, nella diocesi di Meru, dal cardinale arcivescovo di Kigali Antoine Kambanda.
Per il bene degli altri
“Il suo esempio di donna buona e saggia sostenga quanti si adoperano per la diffusione del Regno di Dio”, ha sottolineato Francesco nell’invitare la folla dell’udienza generale in Piazza San Pietro a unirsi a lui nell’esprimere gioia per la beatificazione della religiosa originaria del padovano, dov’era nata nel 1877. Un’apostola delle popolazioni africane, una vita in missione, 20 anni tra i kenyoti più poveri con “quell’amore evangelico – così come ha detto di lei il cardinale Karabanda all’omelia della Messa – che spinge a non cercare il proprio tornaconto, ma a donarsi completamente, dimenticando se stessi per abbracciare il bene degli altri”.