Francesco ha ricevuto in udienza l’arcivescovo che partirà nuovamente domani, 12 dicembre, in Kerala, dove era stato già inviato ad agosto per porre fine alla disputa nell’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly dove si registrano fratture e violenze circa la forma liturgica decisa dal Sinodo siro-malabarese
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Alla vigilia del nuovo viaggio che compirà da domani in Kerala (India), Papa Francesco ha ricevuto in udienza questa mattina, 11 dicembre, nel Palazzo Apostolico monsignor Cyril Vasil’, delegato pontificio per l’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly, l’arcidiocesi siro-malabarese alla quale il Pontefice lo scorso 7 dicembre ha inviato un videomessaggio per chiedere di porre fine alle divisioni e violenze scaturite dalla disputa sulla direzione verso cui viene celebrata dai sacerdoti il Santo Qurbana, la Messa della tradizione locale, come stabilito dal Sinodo siro-malabarese nel 2021.
Inviato in Kerala già ad agosto
Monsignor Vasil’, gesuita ed ex rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma, attuale arcivescovo di Košice in Slovacchia per i cattolici di Rito Bizantino, partirà domani, 12 dicembre, in Kerala. Già lo scorso agosto era stato inviato dal Papa nella arcieparchia di Ernakulam-Angamaly, accompagnato da padre Sunny Kokkaravalayil, professore di diritto canonico presso l’Orientale, nel tentativo di trovare una soluzione alla discussione circa il compromesso sulla forma unica della celebrazione della Messa, accettata da 34 arcieparchie tranne quella di Ernakulam-Angamaly: “Anche lui, a mio nome – dice Papa Francesco nel suddetto videomessaggio – vi ha chiesto di porre fine alla lotta, porre fine alle opposizioni e, talvolta, alle violenze – ci sono!”.
Divisioni e violenze
Lo stesso Vasil’ ha subito atti di aggressione da parte di alcuni fedeli, arrivati a lanciargli oggetti contro. Gli stessi che hanno bruciato le foto del cardinale Leonardo Sandri, prefetto emerito del Dicastero per le Chiese orientali, e del cardinale George Alencherry, arcivescovo maggiore, il quale sempre il 7 ottobre scorso ha presentato la sua rinuncia, accettata dal Papa insieme a quella dell’amministratore apostolico Andrews Thazhath, metropolita di Trichur dei Siro-Malabaresi (al suo posto, un nuovo amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis: il vescovo Bosco Puthur, emerito dell’Eparchia di Saint Thomas the Apostle di Melbourne dei Siro-Malabaresi).
Il monito del Papa
La situazione in questa grande Chiesa indiana dalle radici antichissime è ad un punto di esasperazione tale da indurre il Papa a trasmettere il suo personale videomessaggio per fugare ogni dubbio sulla propria posizione in merito alla vicenda. Nel filmato il Pontefice chiede ai fedeli di non trasformarsi in una “setta” e di non portarlo al punto di emettere delle sanzioni: “Io non voglio arrivare a quello”. Domani, intanto, il ritorno del suo delegato.