Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Una preghiera di affidamento alla Madonna di Aparecida, patrona del Brasile, perché porti “la pace” al popolo di questo grande Paese durante le prossime elezioni. A due giorni dal ballottaggio tra il presidente uscente Jair Bolsonaro e Luiz Inácio Lula, mentre le cronache parlano di un “Paese spaccato”, Francesco riceve in visita ad Limina un gruppo di dieci presuli della provincia di Santa Caterina (la Regione Sud 4 della Conferenza Nazionale dei vescovi brasiliani, CNBB) nel Palazzo Apostolico e con loro ha discusso, tra gli altri temi, dell’importante momento per la nazione, auspicando che esso porti ad un futuro di speranza.
Speranza per il futuro
“Il messaggio del Santo Padre è stato molto bello”, racconta a Vatican News monsignor Rafael Biernaski, vescovo di Blumenau. “Ha chiesto alla Madonna patrona del Brasile, la Vergine di Aparecida, che tutti i popoli brasiliani, tutta la gente, in occasione delle elezioni possano avere la pace”. “In alcuni momenti, il Papa ha fatto riferimento alle polarizzazioni e alle radicalizzazioni” nel Paese, spiega il presule. “Ha chiesto che questo momento politico ci porti alla pace, a una prospettiva di speranza, di gioia, di unità. La pace è il modo con cui il popolo brasiliano nella scelta delle elezioni politiche potrà condurre con speranza il suo futuro”.
La preghiera a fine udienza generale
Già mercoledì scorso, salutando i pellegrini di lingua portoghese al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, in modo speciale quelli provenienti da São Salvador da Bahia, Anicuns, Taubaté e São Paulo, Papa Francesco aveva detto: “Prego Nostra Signora di Aparecida che protegga e curi il popolo brasiliano, che lo liberi dall’odio, dall’intolleranza e dalla violenza”. Parole pronunciate nel contesto della profonda tensione che ha caratterizzato la campagna elettorale. Oggi di nuovo, quindi, un pensiero e una preghiera, da parte del Papa, per questo momento cruciale per il popolo brasiliano, il primo ad accogliere il Pontefice neo eletto nel viaggio del luglio 2013.
Una conversazione “franca e aperta”
I dieci vescovi dello Stato di Santa Catarina hanno concluso la visita ad Limina delle 19 regioni che compongono la più grande Conferenza episcopale del mondo, la CNBB. Le visite erano iniziate nel febbraio 2020, poi interrotte per circa due anni a causa della pandemia. Sono riprese quest’anno permettendo al Papa di entrare in contatto con la realtà di tutto Paese, dal Nord al Sud.
L’udienza di oggi, nella Sala della Biblioteca, è durata circa un’ora e mezzo, durante la quale c’è stata “una conversazione franca e aperta” tra il Papa e i vescovi, come loro stessi riferiscono, “in cui sono stati affrontati tutti gli argomenti reputati importanti”.
La paternità del Papa
Il presidente della Regione, monsignor Francisco Carlos Bach, vescovo di Joinville, ha commentato al microfono di Bianca Fraccalivieri, della redazione brasiliana di Vatican News, di essere rimasto colpito dalla “paternità del Papa nei nostri confronti”. “Abbiamo visto un uomo ammirevole, che ha un amore immenso per la Chiesa e per ciascuno dei vescovi della nazione brasiliana. Un uomo che si rende davvero disponibile a stare con noi nonostante le difficoltà di salute dovute all’età. Gli abbiamo detto: ‘Santo Padre, viva il più a lungo possibile perché la Chiesa ha bisogno di lei e il Brasile la ama e le vuole molto bene’. È stato molto contento”.
In visita da tre Papi
Monsignor Guilherme Antônio Werlang, vescovo di Lages, è invece il terzo Pontefice che incontra dopo Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: “Tutti e tre sono stati fenomenali”, dice, “ogni Papa con il suo stile”. Gli incontri con Papa Francesco sono “tutto dialogo”. Per il vescovo “è davvero notevole questa visita al Santo Padre per la collegialità che ci offre”.
Invito alla libertà
Il vescovo Odelir José Magri di Chapecó ha parlato della libertà del dialogo odierno, con il Papa che invitava i presuli anche a criticarlo, perché ognuno si sentisse a suo agio nell’esprimere quanto aveva in animo.
Diversi temi nel colloquio
Nel colloquio, spiegano ancora i presenti, sono stati affrontati diversi temi, in particolare quello delle vocazioni, del loro numero e preparazione, ma anche la cura delle famiglie, la predicazione, la vicinanza alla gente. “Tenerezza, paternità e accoglienza”, sono le parole indicate dal Pontefice come mandato ai vescovi brasiliani. “Nelle sue vene vive davvero lo spirito di una Chiesa sinodale, accogliente, che sa ascoltare”, dice sempre al microfono di Fraccalvieri, monsignor Onécimo Alberton, vescovo di Rio do Sul: “Il suo amore si manifesta per tutta la Chiesa del Brasile attraverso la sua paternità e la sua speranza”.