Al termine dell’udienza generale, Francesco rivolge il suo pensiero, ancora una volta, alla “martoriata Ucraina”, ricorda i tanti morti provocati dal conflitto e i bambini spariti e chiede di pregare per il Paese
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Non viene meno il pensiero del Papa per l’Ucraina. Mentre si combatte da 546 giorni, al termine dell’udienza generale del mercoledì, concludendo i saluti in lingua italiana, Francesco affida “all’intercessione di San Bartolomeo” il Paese “così duramente” provato dalla guerra e, addolorato per le tante vite umane spente dal conflitto, chiede a tutti di pregare incessantemente, nel giorno in cui si celebra la bandiera nazionale, alla vigilia della festa dell’indipendenza ottenuta il 24 agosto 1991.
Preghiamo per i nostri fratelli e sorelle ucraini, soffrono tanto, la guerra è crudele, tanti bambini spariti, tanta gente morta, preghiamo, per favore, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, oggi è una data significativa per il loro Paese.
In precedenza, anche nel saluto ai fedeli provenienti dalla Polonia, il Papa ricorda l’Ucraina. E ai polacchi rinnova la richiesta di una particolare vicinanza al Paese, invitando a testimoniare “concretamente l’amore verso il prossimo, in particolare alla popolazione ucraina che soffre per la guerra”.