Debora Donnini – Città del Vaticano
Il Papa torna a esprimere la sua vicinanza alle popolazioni dell’isola di Sulawesi in Indonesia, colpita venerdì scorso da un forte terremoto di magnitudo 6,2, che ha fatto almeno 56 vittime, secondo un ultimo bilancio. Ieri aveva espresso il cordoglio per le vittime in un telegramma, a firma del segretario di Stato cardinale Pietro Parolin. Oggi dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, dopo la preghiera dell’Angelus, torna con il pensiero a quanto si sta vivendo in quelle terre, recitando anche un Ave Maria dopo le sue parole
Prego per i defunti, per i feriti, e per quanti hanno perso la casa e il lavoro. Il Signore li consoli e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando a portare soccorso. Preghiamo insieme per i nostri fratelli di Sulawesi, e anche per le vittime dell’incidente aereo avvenuto sabato scorso, sempre in Indonesia.
A Sulawesi, intanto, i soccorritori sono alla ricerca di sopravvissuti tra le macerie, mentre proseguono le scosse di assestamento. Piu’ di 820 sono le persone rimaste ferite, 200 di loro in modo grave, e circa 15mila hanno dovuto lasciare le loro case e si sono rifugiate nei 15 centri allestiti dalle autorità. Sono intanto già decine i feriti tratti vivi dai resti degli edifici crollati a Mamuju, citta’ di 110 mila abitanti nell’Ovest della provincia, dove un ospedale e un centro commerciale sono stati rasi al suolo. Difficile la situazione anche per le piogge.