Il Papa: poveri, donne, vescovi, digitale tra i temi da approfondire per il prossimo Sinodo

Vatican News

Con una lettera al cardinale Grech, segretario generale del Sinodo, Francesco annuncia le tematiche emerse dalla Relazione di Sintesi della prima sessione dell’Assemblea sinodale che richiedono un approfondimento in vista della seconda sessione di ottobre 2024. Su tali questioni sono costituiti dei Gruppi di Studio in carica fino al 2025 e coordinati da Dicasteri di Curia competenti, con la Segreteria del Sinodo come “garante”. Il Pontefice: lavorare con uno stile “autenticamente sinodale”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Il grido dei poveri; la missione nel digitale; i ministeri (inclusa la riflessione sul posto e la partecipazione delle donne nella Chiesa e la ricerca teologica e pastorale sull’accesso delle donne al diaconato); le relazioni con le Chiese orientali e quelle tra vescovi, vita consacrata e realtà ecclesiali; la formazione dei sacerdoti; la figura e il ministero del vescovo; il ruolo dei nunzi; questioni dottrinali, pastorali ed etiche “controverse”, per chiarire meglio i rapporti tra pastorale e morale. Il tutto analizzato in una prospettiva sinodale e missionaria. Su questi dieci temi, gli stessi emersi dalla prima sessione del Sinodo sulla Sinodalità dell’ottobre 2023 e cristallizzati nella Relazione di Sintesi votata quasi all’unanimità, saranno costituiti altrettanti Gruppi di Studio che, in carica fino al giugno 2025, ne approfondiranno sfumature, istanze, eventuali novità, eventuali “ripercussioni” teologiche o giuridiche e pastorali.

Lettera e documenti

La decisione del Papa era stata annunciata con un chirografo il 16 febbraio scorso. Diventa effettiva a partire da oggi, 14 marzo come Francesco stesso annuncia in una lettera al cardinale segretario generale del Sinodo, Mario Grech, firmata il 22 febbraio ma diffusa in concomitanza con la pubblicazione e la presentazione dei due documenti da parte della Segreteria Generale del Sinodo. Non solo quello sui gruppi di studio, ma anche un altro documento dal titolo “Come essere Chiesa sinodale in missione?” sulle cinque prospettive da approfondire teologicamente in vista della Seconda Sessione, in programma dal 2 al 27 ottobre 2024.

Uno dei frutti del processo sinodale

Nella missiva Francesco spiega che “non essendo possibile svolgere questo studio” in tempo per l’autunno prossimo, si dispone “che esse vengano assegnate a specifici Gruppi di Studio, affinché si proceda a un loro adeguato esame”. “Sarà questo – scrive – uno dei frutti del processo sinodale avviato il 9 ottobre 2021”.

Più nel dettaglio, la Segreteria Generale del Sinodo, d’accordo coi Dicasteri, dovrà costituire tali gruppi chiamando a farne parte pastori ed esperti di tutti i continenti e “prendendo in considerazione non solo gli studi già esistenti, ma anche le esperienze più rilevanti in atto nel Popolo di Dio radunato nelle Chiese locali”. Desiderio del Papa è che tali gruppi di studio “lavorino secondo un metodo autenticamente sinodale” e la Segreteria Generale del Sinodo dovrà farsi “garante”. Tutta l’attenzione sarà sul tema generale che è possibile sintetizzare in un interrogativo: “Come essere Chiesa sinodale in missione?”. I Gruppi di Studio, stabilisce infine il Papa, offriranno un primo resoconto della loro attività in occasione della Seconda Sessione e, possibilmente, concluderanno il mandato entro giugno 2025.

Relazioni con le Chiese orientali

I temi sui quali si concentreranno i lavori dei diversi gruppi sono dieci e traggono spunto dalla Relazione di Sintesi. Il primo riguarda gli Aspetti delle relazioni tra Chiese orientali cattoliche e Chiesa latina, seguendo l’indicazione di una maggiore conoscenza reciproca e di dialogo tra i rispettivi membri in un contesto anche di crescente migrazione e diaspora di comunità cristiane orientali. Il Gruppo di Studio su questo tema sarà formato da teologi e canonisti orientali e latini, coordinato dalla Segreteria Generale del Sinodo e dal Dicastero per le Chiese orientali, che – tra le altre cose – potranno anche istruire i dossier riguardanti la richiesta di istituire “un Consiglio dei Patriarchi e Arcivescovi Maggiori delle Chiese orientali cattoliche presso il Santo Padre” e studiare “l’adeguata rappresentanza” delle Chiese orientali cattoliche nella Curia romana.

Grido di poveri ed emarginati

Secondo punto, L’ascolto del grido dei poveri. Persone, cioè, accomunate dall’esperienza di essere vittima di emarginazione, esclusione, abuso od oppressione, “anche nella comunità cristiana”. “Per queste persone, ricevere ascolto è una esperienza di affermazione e riconoscimento della propria dignità profondamente trasformativa”, si legge. “Per la Chiesa, dare loro ascolto consente di rendersi conto del loro punto di vista e di mettersi concretamente al loro fianco”. Al fine di “approfondire come potenziare la capacità di ascolto della Chiesa, ai diversi livelli e soprattutto a quello locale, nei confronti delle diverse forme di povertà e marginalità”, si istituisce un Gruppo di studio coordinato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale insieme alla Segreteria Generale del Sinodo. Parteciperà anche il Dicastero per il Servizio della Carità e saranno coinvolti persone, progetti, organizzazioni e reti rilevanti coinvolti in tali ambiti.  

Missione nel digitale

La missione nell’ambiente digitale, frontiera non priva di rischi ma “dimensione cruciale” della testimonianza Chiesa nella cultura contemporanea, è l’altro tema per il quale è stato istituito un Gruppo di Studio. Il focus è in particolare per i giovani, inclusi anche seminaristi e nuovi membri di ordini religiosi; l’obiettivo è di valutare e rilevare le “implicazioni a livello teologico, spirituale e canonico e identificare i requisiti a livello strutturale, organizzativo e istituzionale per svolgere la missione digitale”. Il Gruppo di studio sarà coordinato dal Dicastero per la Comunicazione e dalla Segreteria generale del Sinodo; saranno coinvolti anche i Dicasteri per la Cultura e l’Educazione e quello per l’Evangelizzazione. Le persone impegnate nell’iniziativa “La Chiesa ti ascolta” offriranno un contributo.

Sacerdoti, formazione e relazioni

Quarto tema è la revisione “in prospettiva sinodale missionaria” della Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis, il documento del 2016 dell’allora Congregazione per il Clero sul dono della vocazione presbiterale. Seminari e percorsi formativi, il loro collegamento alla vita quotidiana, il patrimonio liturgico, teologico, spirituale e disciplinare, il raccordare tra i cammini formativi al ministero ordinato con quelli proposti per le altre figure ministeriali, sono le tracce sulle quali lavorerà il Gruppo di Studio coordinato dal Dicastero per il Clero e la partecipazione dei Dicasteri per l’Evangelizzazione; per le Chiese Orientali; per Laici, Famiglia e Vita; per gli Istituti di Vita Consacrata; per la Cultura e l’Educazione. Considerando l’importanza dell’argomento si richiede una riflessione congiunta a livello interdicasteriale.

Ministeri e ruolo delle donne

Un Gruppo di Studio si concentrerà invece su Alcune questioni teologiche e canonistiche intorno a specifiche forme ministeriali, tema che abbraccia anche il compito di proseguire “la ricerca teologica e pastorale sull’accesso delle donne al diaconato”. La necessità è di approfondire “la comprensione teologica delle relazioni tra carismi e ministeri”. Centrale qui la riflessione sulla reale partecipazione dei laici, sulle relazioni tra diverse forme di ministerialità ecclesiale, le funzioni e i servizi ecclesiali che non richiedono il sacramento dell’Ordine, i problemi derivanti di un’errata concezione dell’autorità ecclesiale.

Non mancherà la riflessione sul “posto delle donne nella Chiesa e la loro partecipazione ai processi decisionali e alla guida delle comunità”. In questo contesto viene posta la questione sull’eventuale accesso delle donne al diaconato: “A questo Gruppo di lavoro è affidato il compito di proseguire «la ricerca teologica e pastorale sull’accesso delle donne al diaconato, giovandosi dei risultati delle commissioni appositamente istituite dal Santo Padre”, si legge nel documento. Il lavoro avrà anche lo scopo di rispondere al desiderio dell’Assemblea sinodale di “un maggiore riconoscimento e valorizzazione del contributo delle donne e di una crescita delle responsabilità̀ pastorali loro affidate in tutte le aree della vita e della missione della Chiesa”. Lo studio di queste tematiche è affidato al Dicastero per la Dottrina della Fede, in dialogo con i Dicasteri competenti.

Vita consacrata e movimenti ecclesiali

Un altro tema sarà La revisione, in prospettiva sinodale e missionaria, dei documenti sulle relazioni fra Vescovi, Vita consacrata, Aggregazioni ecclesiali. Nell’assemblea di ottobre si parlava di riconosce l’apporto della vita consacrata e delle aggregazioni ecclesiali allo sviluppo della vita sinodale della Chiesa e si chiedeva di approfondire in che modo i rapporti tra pastori, consacrati, membri di movimenti ecclesiali e nuove comunità “possano meglio articolarsi e porsi insieme a servizio della comunione e missione”. Su tali filoni si snoderà il lavoro del Gruppo di Studio affidato ai Dicasteri per i Vescovi, per gli Istituti di Vita Consacrata, per l’Evangelizzazione, per i Laici, la Famiglia e la Vita. Coinvolti anche organismi internazionali per la vita consacrata come UISG e USG e diverse aggregazioni ecclesiali.

I vescovi, figura e funzioni

In prospettiva sinodale missionaria si studieranno poi Alcuni aspetti della figura e del ministero del vescovo. Tutti temi centrali, questi, nella sessione di ottobre ma già prima nell’Instrumentum laboris. L’esame di tali tematiche sarà oggetto anche della sessione di ottobre; perciò si è deciso di istituire due Gruppi di Studio: il primo, coordinato dal Dicastero dei Vescovi e dalla Segreteria Generale del Sinodo, con il coinvolgimento dei Dicasteri per l’Evangelizzazione e per le Chiese Orientali, affronterà temi come i criteri di selezione dei candidati all’Episcopato; il coinvolgimento delle Chiese locali e del popolo di Dio nei processi di scelta, il servizio dei nunzi, la natura e lo svolgimento delle visite ad limina. Il secondo Gruppo sarà coordinato invece dal Dicastero per i Testi Legislativi, con la partecipazione dei Dicasteri per i Vescovi e per l’Evangelizzazione, e approfondirà la funzione giudiziale del vescovo, già sollevata dal motu proprio Vos estis lux mundi sugli abusi, cercando di “conciliare in alcuni casi il ruolo di padre e quello di giudice”.

Il ruolo dei Nunzi

Il ruolo dei Rappresentanti Pontifici in prospettiva sinodale missionaria: questo il settimo tema che affronterà il Gruppo di Studio “imperniato sul coordinamento” da parte della Segreteria di Stato e della Segreteria Generale del Sinodo, con il coinvolgimento dei Dicasteri per i Vescovi e per l’Evangelizzazione. Saranno coinvolti anche alcuni rappresentanti delle Chiese locali e dei loro episcopati. Esamineranno, tra le altre cose, l’operato dei Rappresentanti Pontifici da parte delle Chiese locali dei Paesi dove svolgono la loro missione, così da perfezionarne il servizio, e anche le modalità per consolidare i legami di comunione tra le Chiese locali e il Successore di Pietro, per permettergli di conoscere, in modo più sicuro, le loro necessità e aspirazioni.

Questioni “controverse”

Un Gruppo di Studio, ancora, coordinerà il lavoro su Criteri teologici e metodologie sinodali per un discernimento condiviso di questioni dottrinali, pastorali ed etiche controverse. Si tratterà, cioè, di rileggere “le categorie tradizionali dell’antropologia, della soteriologia e dell’etica teologica in vista di chiarire meglio i rapporti tra carità e verità, nella fedeltà alla vita e all’insegnamento di Gesù, e di conseguenza anche tra pastorale e dottrina (morale)”. Tematiche di grande “autorevolezza”, motivo per il quale la “regia” di questo Gruppo è affidata – unico caso – al prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede e al Segretario della Commissione Teologica Internazionale, rispettivamente il cardinale Victor Manuel Fernández e monsignor Antonio Staglianò. La Pontificia Accademia per la Vita è invitata a fornire il proprio contributo. “In questo ambito – sottolinea il documento – forse ancora più che in altri, si avverte l’urgenza di procedere verso un maggiore collaborazione tra gli Enti che, pur a diverso titolo, parlano a nome della Santa Sede in vista di una maggior coralità nelle loro prese di posizioni. Le dissonanze, e ancora di più le contrapposizioni, rischiano infatti di favorire la divisione e il disorientamento più che il confronto e la riflessione. Un approccio sinodale punta non all’omogeneità, ma all’armonia”.

Dialogo ecumenico

Ultimo punto, La recezione dei frutti del cammino ecumenico nelle prassi ecclesiali, tenendo conto della ricchezza delle convergenze raggiunte e della concretezza delle proposte avanzate a ottobre scorso, come pure dei dialoghi teologici e delle concrete “ricadute ecclesiali”. Altre tracce saranno l’approfondimento teologico, canonico e pastorale della questione dell’ospitalità eucaristica; l’esperienza di coppie e famiglie interconfessionali; una riflessione aperta sul fenomeno delle comunità “non denominazionali” e dei movimenti di “risveglio” carismatici/pentecostali. Se ne occuperà il Gruppo di studio coordinato da Segreteria Generale del Sinodo e Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.