Il Papa: pace al martoriato popolo ucraino

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Francesco, nel dopo Angelus, ricorda il quarto centenario del martirio di San Giosafat e loda l’impegno degli ucraini per “accogliere i connazionali fuggiti dalla guerra”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

San Giosafat, vescovo ucraino, diede la vita per l’unità dei cristiani, era il 1623, a quattrocento anni dalla morte, Francesco ne ricorda il martirio salutando la comunità ucraina di Milano riunita in Piazza San Pietro per ascoltare l’Angelus. Il pensiero del Papa va subito al conflitto in corso:

Carissimi, lodo il vostro impegno per accogliere i vostri connazionali fuggiti dalla guerra. Il Signore, per intercessione di San Giosafat, doni la pace al martoriato popolo ucraino.

Su Chernihiv una potente bomba russa

Da Kyiv intanto arriva una drammatica accusa contro Mosca: i russi per la prima volta avrebbero utilizzato una nuova potentissima bomba, con un carico di esplosivo ad alto potere del peso di oltre una tonnellata. Il sito ucraino Defense Express, cita fonti anonime per scrivere che l’ordigno sarebbe stato utilizzato nelle settimane scorse a Chernihiv, nel nord dell’Ucraina.  

Attacchi su Bakhmut e Kherson

Proseguono intanto i raid in tutto il Paese, mentre Bakhmut è ancora sotto assedio dei russi che continuano nel tentativo di accerchiare la città, polo industriale di importanza strategica, epicentro della guerra nell’Ucraina orientale. Le forze armate ucraine affermano di aver respinto nuovi attacchi, mentre è il ministro della difesa di Kyiv, Reznikov, a dichiarare che sarebbe in atto una carneficina dei militari russi che, tra morti e feriti, conterebbero circa 500 vittime al giorno tra le loro file. Attacchi anche su Kherson, dove stamattina per più volte è scattato l’allarme antiaereo.

Al lavoro per estendere l’export di grano

Sabato intanto il presidente ucraino Zelensky ha ricevuto a Lviv la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Entrambi hanno dichiarato di sperare di aprire quest’anno i negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. La Turchia intanto sarebbe al lavoro per estendere l’export di grano oltre il 18 di marzo, data in cui era prevista la scadenza dell’iniziativa varata lo scorso luglio da Kyiv e Mosca, assieme alle Nazioni Unite, per la creazione di corridoi marittimi sicuri per l’esportazione dei cereali da tre porti ucraini.