Il Papa: nella comunicazione i media evitino la “piscosi bellica”

Vatican News

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Non solo missili e cannoni. Pure le parole, soprattutto quelle che raggiungono un pubblico per informarlo, hanno bisogno di essere spogliate da certa “psicosi bellica” oggi imperante anche tra broadcaster e i professionisti del settore. Anno dopo anno il Papa continua a proporre una visione sul modo di fare comunicazione, aggiungendo ogni volta un tassello alla riflessione. Dopo l’invito per il 2022 ad “ascoltare con l’orecchio del cuore”, il tema per la Giornata delle comunicazioni sociali 2023 propone di “Parlare col cuore”, ovvero – si legge nel comunicato diffuso dalla Sala Stampa vaticana – “farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro”.

Dire la verità con misericordia

In questo invito si coglie un’eco dello stile comunicativo del Sinodo, che celebrerà a fine 2023 la sua fase conclusiva. Ma c’è soprattutto il desiderio di Francesco di un sistema mediatico che sappia andare controcorrente specie, si legge nella nota, “in un tempo contraddistinto – anche nella vita ecclesiale – da polarizzazioni e dibattiti esasperati che esacerbano gli animi”.

Comunicazione per il disarmo integrale

Come l’annuncio del Vangelo – che pure, si afferma nella nota, contiene verità talvolta scomode da affermare – non può essere fatto senza misericordia né senza una “sincera partecipazione alle gioie e alle sofferenze dell’uomo del nostro tempo”, in modo analogo, “nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo, è quanto mai necessario – si legge ancora – l’affermarsi di una comunicazione non ostile. Una comunicazione aperta al dialogo con l’altro, che favorisca un ‘disarmo integrale’, che si adoperi a smontare “la psicosi bellica” che si annida nei nostri cuori”, come già San Giovanni XXIII riconosceva 60 anni fa nella Pacem in Terris. “È uno sforzo – conclude il comunicato della Sala Stampa vatiana – che è richiesto a tutti, ma in particolare agli operatori della comunicazione chiamati a svolgere la propria professione come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano”.

Le nomine di nuovi consultori

Nella Giornata in cui la Chiesa celebra gli Arcangeli e in cui si ricorda l’Arcangelo Gabriele patrono delle comunicazioni, il Papa ha proceduto a nominare due nuovi membri e 10 nuovi consultori del Dicastero per la Comunicazione.

I membri sono monsignor Ivan Maffeis, (Pinzolo, 18 novembre 1963) dal 16 luglio scorso arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, già portavoce della Conferenza episcopale italiana e monsignor Valdir Jose De Castro, dal 14 settembre scorso vescovo di Campo Limpo (Brasile), già superiore generale della Società San Paolo.

I nuovi consultori del Dicastero sono don George Plattoham, segretario dell’Ufficio di Comunicazione Sociale della Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche (FABC), Oscar Elizade Prada, coordinatore del Dipartimento di Comunicazione del CELAM, Helen Osman, presidente di SIGNIS, don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione della Pontificia Università Salesiana, suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Conferenza episcopale italiana, suor Adelaide Felicitas Ndilu, segretario esecutivo nazionale della Commissione per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Kenyota e direttore di Radio Waumini, padre Andrew Kaufa, soordinatore dell’Ufficio di Comunicazioni della Conferenza regionale dei vescovi AMECEA, Tomas Insua, direttore esecutivo del movimento Laudato Si, il professor Antonio Cisternino, presidente del Sistema Informatico di Ateno (CIO) dell’Università di Pisa e John E. Corcoran, fondatore di Trinity Life Sciences.