Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: lavorare insieme per ricostruire il patto educativo

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Un cantiere per costruire nuove strade che conducano ai fratelli, specialmente ai più poveri: percorsi di educazione nelle scuole, nei collegi, nelle università dei circa cento paesi in cui i Fratelli delle Scuole Cristiane sono presenti. Papa Francesco definisce così, nel suo discorso, il Capitolo vissuto in questi giorni dalla Congregazione laicale fondata nel 1682 a Reims da san Giovanni Battista de La Salle. “Il lavoro  educativo – ricorda loro – è un grande dono prima di tutto per chi lo compie: è un lavoro che chiede molto, molto che da molto”. Forte la denuncia:

È stato rotto il patto educativo. È rotto. Lo Stato, gli educatori e la famiglia sono separati adesso. Dobbiamo cercare un nuovo patto che sia comunicazione e lavorare insieme: questa è un emergenza educativa.

Due sfide educative

Lo sguardo del Pontefice si concentra sull’emergenza educativa vissuta oggi a livello globale e resa più acuto dalle conseguenze della pandemia. Ai circa cento partecipanti all’udienza indica quindi due sfide: “fraternità” e “cura della casa comune”.

Voi, fratelli, fate parte di questo cantiere, anzi, siete in prima linea, educando a passare da un mondo chiuso a un mondo aperto; da una cultura dell’usa-e-getta a una cultura della cura; dalla ricerca degli interessi di parte alla ricerca del bene comune. Come educatori voi sapete bene che questa trasformazione deve partire dalle coscienze, oppure sarà solo di facciata.

Alleanza educativa, alla scuola di Cristo

Si tratta di un lavoro che, secondo il Vescovo di Roma, non si svolge da soli, ma in alleanza educativa con famiglie, comunità e aggregazioni laicali, realtà del territorio. Inoltre buoni operai – avverte ancora Francesco – non possono trascurare loro stessi:

L’educatore cristiano, alla scuola di Cristo, è anzitutto testimone, ed è maestro nella misura in cui è testimone. Non ho niente da insegnarvi in questo, ma solo, come fratello, voglio ricordarvelo. E soprattutto prego per voi, perché siate fratelli non solo di nome ma di fatto. E perché le vostre scuole siano cristiane non di nome, ma di fatto.

Evangelizzare educando, educare evangelizzando

L’invito è ad andare avanti con gioia: ad evangelizzare educando ed ad educare evangelizzando. Costruire nuove strade, con la coscienza che la strada veramente nuova, la “Via”, è Gesù Cristo. Solo alla sua sequela, aggiunge Francesco, la vita è trasformata e “diventiamo a nostra volta lievito, sale e luce”.

Far crescere l’umano

Educando alla creatività, alla convivenza, alla giustizia, alla pace, alla vita interiore,  aperti al trascendente, al senso dello stupore e della contemplazione di fronte al mistero della vita e del creato, ricorda infine il Papa, i Fratelli delle Scuole Cristiane, forti della ricca tradizione pedagogica, vivono ed interpretano la loro missione in Cristo, traducendola in pienezza di umanità perché come diceva san Giovani Paolo II “L’uomo e la via della Chiesa”.

È il vostro apostolato, il vostro apporto specifico all’evangelizzazione: far crescere l’umano secondo Cristo. In questo senso le vostre scuole sono “cristiane”, non per un’etichetta esteriore.

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