Il Papa: l’amore a Dio e agli altri è “cuore” della fede, non le pratiche esteriori

Vatican News

All’Angelus in Piazza San Pietro, Francesco invita a tornare alla radice della vita cristiana: non contano le “pratiche esteriori”, perché possiamo fare tante cose ma “solo per noi stessi”, mentre il Signore ci chiederà come abbiamo amato

Lorena Leonardi – Città del Vaticano

L’amore di Dio e l’amore del prossimo: “questo è il cuore della nostra fede!”. Papa Francesco all’Angelus di oggi, 3 novembre, sottolinea così il senso del Vangelo del giorno, il racconto a proposito della discussione al tempio di Gerusalemme tra Gesù e uno scriba sul primo comandamento della legge di Dio.

Il centro della vita e della fede

Con la sua domanda lo scriba, riflette il Papa, “cerca un principio che sta alla  base di tutti i comandamenti”, infatti “gli ebrei avevano tanti precetti” e “c’erano discussioni tra loro, discussioni buone perché cercavano la verità”. Però, rimarca Francesco, “questa domanda è essenziale anche per noi, per la nostra vita e per il cammino della nostra fede”.

Anche noi, infatti, a volte ci sentiamo dispersi in tante cose e ci chiediamo: ma, alla fine, qual è la cosa più importante di tutte?  Dove posso trovare il centro della mia vita, della mia fede?

La fonte di tutto è l’amore

Ecco che “Gesù ci dà la risposta”, unendo due comandamenti che sono i principali: “Amerai il Signore tuo Dio” e “amerai il tuo prossimo”.

Tutti noi – lo sappiamo – abbiamo bisogno di ritornare al cuore della vita e della fede, perché il cuore è “la fonte e la radice di tutte le altre forze, di tutte le altre convinzioni”. E Gesù ci dice che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo.

Il Signore ci chiederà come abbiamo amato

Ciò che conta nel cammino, raccomanda Gesù “al discepolo di ogni tempo”, non sono le “pratiche esteriori”, come gli olocausti e i sacrifici, ma, rileva il Papa, “la disposizione del cuore” con cui ci apriamo “a Dio e ai fratelli nell’amore”, perché possiamo sì “fare tante cose”, ma farle “solo per noi stessi e senza amore”, con il “cuore distratto” oppure con il “cuore chiuso”.

Tante cose devono essere fatte con l’amore. Il Signore verrà, e ci chiederà anzitutto sull’amore: “Come hai amato?”

Il comandamento più importante

Dunque, riassume Francesco, “è importante fissare nel cuore il comandamento più importante” – ama il Signore tuo Dio e ama il tuo prossimo come te stesso –e fare tutti i giorni il nostro esame di coscienza e porci una serie di domande.

L’amore per Dio e per il prossimo è il centro della mia vita? La mia preghiera a Dio mi spinge ad andare verso i fratelli e ad amarli con gratuità? Io riconosco nel volto degli altri la presenza del Signore?

Infine, dal Papa l’invocazione alla Vergine Maria, perché “ci aiuti ad amare il Signore e i fratelli”.