In occasione dei 180 anni di fondazione della Pontificia Opera della Santa Infanzia, Francesco invia un messaggio esortando i piccoli a “costruire ponti e relazioni”, a crescere nella preghiera perché “è la prima azione missionaria”, come insegna santa Teresa di Gesù Bambino. Il 15 ottobre sarà pubblicata una Esortazione apostolica sul suo messaggio
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
I bambini, “speciali collaboratori”. Il Papa li chiama così i piccoli che fanno parte della Pontificia Opera della Santa Infanzia nel giorno in cui, primo ottobre, si celebra la memoria liturgica di santa Teresa di Gesù Bambino, iscritta fin dall’età di sette anni e nel 180.mo anniversario della fondazione dell’Opera da parte di monsignor Charles de Frobin Janson, vescovo di Nancy. In un messaggio per l’occasione, Francesco ricorda che questo pastore “dotato di un grande cuore apostolico” che, dopo aver conosciuto la realtà di tanti bimbi cinesi morti per fame e abbandono, decise di intraprendere questa strada.
Bambini, discepoli missionari
Il primo insegnamento che nasce da questa esperienza, sottolinea il Papa, è “quello di preoccuparci per la salvezza degli altri”. “Coltivando in noi un cuore simile” a quello di Gesù, scrive Francesco, “non possiamo fare a meno di desiderare ardentemente che tutti si salvino”. Pertanto l’Opera, aggiunge, insegna “a tanti bambini e ragazzi di tutto il mondo ad essere discepoli missionari.”
La preghiera, azione missionaria
Nel messaggio ricorda poi santa Teresa di Gesù Bambino, a 150 anni dalla sua nascita e nella memoria liturgica del primo ottobre, portatrice di un secondo messaggio: “con la nostra preghiera, anche se siamo piccoli, – scrive Francesco – possiamo contribuire a far conoscere e amare Gesù, silenziosamente, aiutando gli altri a fare del bene”. Una preghiera che è azione missionaria, come insegnava santa Teresina, e che il Papa esorta a fare crescere nell’amicizia tra bambini e per farli “essere operatori di pace”.
Costruttori di ponti
Ringraziandoli per essere “testimoni coraggiosi del Vangelo” ed esortandoli a condividere il bene più prezioso che è la fede, Francesco ricorda loro che l’Opera della Santa Infanzia è un’opera pontificia e “quindi – scrive – vi considero miei speciali collaboratori”. “Vi ricordo, però, che questa qualifica implica anche un altro impegno importante: quello di costruire ponti e relazioni, sull’esempio di Cristo stesso, e anche a questo vi esorto”. L’ultimo invito è quello di seguire la piccola via di Santa Teresa del Bambino Gesù, fedeli al vostro motto: “i bambini pregano per i bambini, i bambini evangelizzano i bambini, i bambini aiutano i bambini”.