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Con la guerra mondiale a pezzi che si è fatta compagna di questa fase della vita internazionale, i cristiani hanno il ruolo fondamentale di testimoni della pace “in prima persona”, in modo capillare lì dove vivono. Il Papa lo ribadisce nel messaggio, firmato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, in occasione del Festival della Missione a Milano, aperta nel pomeriggio di oggi e in programma fino al 2 ottobre prossimo, promosso dalla Fondazione Missio Italia, dalla Conferenza degli Istituti Missionari in Italia e dall’arcidiocesi di Milano.
In prima persona
“Di fronte alle sfide contemporanee e alla tragedia delle guerre – scrive Francesco – è quanto mai necessario dare risalto ad un aspetto significativo della missione, quello della testimonianza della pace, vissuta in prima persona, singolarmente e come popolo”. Un dono di Dio che, afferma, “siamo chiamati a donare a nostra volta agli altri, intrecciando tra di loro verità, giustizia e misericordia”. Un “impegno – sottolinea ancora – da vivere ogni giorno, nei vari ambienti, così da essere missionari “porta a porta”.
Discepoli convinti
Questa missione – e qui il messaggio si rivolge in particolare ai giovani – chiede di “fissare lo sguardo ai vasti orizzonti esistenziali” dove “l’uomo è affaticato, deluso e smarrito” e dunque è una missione che ha bisogno di “discepoli convinti nella loro professione di fede e capaci di trasmettere la fiamma della speranza agli uomini e alle donne del nostro tempo”.