Il Papa incontra Noemi, ferita dalla camorra. La mamma: “Mia figlia ha perdonato”

Vatican News

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“La mafia distrugge le speranze, calpesta i diritti, ma Dio seguirà sempre i passi della vostra meravigliosa creatura. Guardiamo avanti!” Queste poche parole scandite da Papa Francesco, Tania Esposito, mamma di Noemi Staiano, la bimba ferita nel 2019 in un regolamento di conti a Napoli, le porta nel cuore da ieri, quando con il marito Stefano e l’arcivescovo della arcidiocesi partenopea ha incontrato privatamente il Pontefice a Santa Marta.

Noemi, simbolo di forza

“Un incontro indimenticabile. Un’emozione unica, ancora non ci crediamo che siamo stati da lui. Ci tenevamo molto, si è realizzato un sogno”, racconta la donna a Vatican News. La voce a volte si interrompe, quando racconta i passaggi più emozionanti di questa visita privata; altre volte sale di tono, specie quando parla della figlia, simbolo di forza. La stessa che lei, mamma coraggio che non si è mai buttata giù nemmeno quando la piccola lottava tra la vita e la morte, le ha trasmesso e che dice provenirle dalla fede: “Non siamo stati fortunati, ma miracolati”.

La promessa di “don Mimmo”

Dopo che Noemi è stata dichiarata fuori pericolo perchè un proiettile vagante in piazza Nazionale l’aveva colpita gravemente, i due giovani genitori avevano un unico desiderio: incontrare quel Papa che è sempre stata una presenza fissa per la loro famiglia, molto devota. I Staiano si erano rivolti al cardinale Crescenzio Sepe, allora arcivescovo di Napoli, ma la pandemia aveva fatto saltare ogni piano. Nel frattempo è arrivato “don Mimmo”, il nuovo arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia che ci ha tenuto ad andare a casa della coppia e conoscere Noemi. “Noi gli abbiamo detto in quell’occasione che saremmo stati contenti se fosse riuscito a far incontrare nostra figlia con il Papa. Ha promesso di portarla e ha mantenuto la promessa”, dice Tania. Sul suo profilo Facebook ha pubblicato le foto dell’incontro, che ritraggono Noemi con un vestito arcobaleno, i capelli raccolti e il busto – quasi un esoscheletro – che le protegge la colonna vertebrale e che, probabilmente, l’accompagnerà per altri dieci anni.

Tania, come è andato l’incontro con Papa Francesco?
Ci ha messo subito a nostro agio. Eravamo molto tesi perché incontrare il Papa non è una cosa da tutti i giorni. Una persona, Papa Francesco, semplicissima… Hanno fatto una preghiera insieme perché Noemi va a scuola dalle suore e conosce tutte le preghiere a memoria. Don Mimmo le ha detto: ‘Che dici di recitare le preghiere a Papa Francesco?’. Ha detto l’Ave Maria e l’Angelo custode. Lui le ha preso la mano e hanno pregato insieme. È stato un momento molto emozionante.

Voi genitori cosa avete detto invece al Papa?
Gli abbiamo raccontato la storia di Noemi che lui già conosceva, gli abbiamo detto come abbiamo vissuto questi due anni, le condizioni oggi di Noemi, cosa dovremo ancora fare perché deve subire altri interventi alla colonna vertebrale, insomma la nostra esperienza. Lui è stato molto contento. Ci sono stati anche dei momenti divertenti perché al Santo Padre abbiamo portato in regalo una statuetta che rappresentava proprio lui, nel gesto di salutare. L’abbiamo comprata a San Gregorio Armeno, a Napoli. Quando l’ha aperta, ha detto a Noemi sorridendo: ‘Chi è questo tizio?’ ‘Sei tu’, ha risposto lei. Hanno riso e scherzato su questa cosa. Poi gli abbiamo portato anche una coroncina benedetta a Pietrelcina, perché siamo molto devoti di Padre Pio, e il Papa ci ha regalato delle coroncine del Rosario. Quattro, una ciascuno, perché io ho anche una bambina di 3 anni che però ieri non è venuta.

Quali parole vi ha detto Francesco?
Ci è sembrato giusto ricordare le dinamiche di come Noemi è stata ferita, perché – come tutti sanno – è vittima della camorra. C’era un regolamento di conti tra clan e mia figlia si è trovata lì, venendo gravemente ferita. Il Papa ha detto poche parole ma ci sono rimaste nel cuore: ‘La mafia distrugge le speranze, calpesta i diritti, ma Dio seguirà sempre i passi della vostra meravigliosa creatura’. E mentre noi continuavamo a raccontare la nostra storia, lui ci ha incoraggiato: ‘Guardiamo avanti!’, ha detto. Alla fine abbiamo pregato tutti insieme, anche con don Mimmo. È stato gentile, si è fatto scattare delle foto e dei video.

E Noemi, qual è stato il suo commento su questa giornata?
Era un po’ in ansia anche lei perché le abbiamo spiegato l’importanza di questo incontro, ma è pur sempre una bambina di sei anni. Prende tutto sul gioco… Ha scherzato con il Santo Padre per la statuetta, come dicevo. Alla fine era molto a suo agio. Ovviamente adesso non si rende conto di cosa ha significato tutto questo per lei e per la nostra famiglia, col tempo sicuramente lo capirà.

Come sta adesso la bambina?
Possiamo dire che il peggio è passato. Era in condizioni gravissime, abbiamo detto anche al Papa che, al di là della bravura dei dottori, nostra figlia è sicuramente un miracolo vivente. Per quello che ha avuto e per come ha reagito, guardandola ora è testimonianza di un miracolo. Riporta ancora danni alla colonna vertebrale, ha subito tre interventi di cui due ai polmoni e uno alla spina dorsale. Ora dovrà affrontare altre operazioni di ricostruzione alla colonna, quindi sicuramente fino all’età di 18 anni porterà un busto rigido che la protegge. Questo le rimarrà per sempre… Però, veramente, per come poteva andare e per come è andata ci sentiamo miracolati. Non fortunati, perché crediamo in Dio che agisce nella vita di ognuno.

C’è stato un perdono da parte di voi genitori per chi ha fatto del male a vostra figlia?
Dico la verità, perdono no, ma non perché non vogliamo, anzi, come famiglia cristiana siamo disposti a perdonare. Mai nessuno, però, di questi che hanno fatto del male alla bambina ci ha chiesto scusa. Quindi non abbiamo nemmeno avuto l’opportunità di offrire il nostro perdono. Credo però che Noemi sicuramente ha già perdonato. È una bambina che può insegnare l’amore a tutti, anche a noi genitori.