Giancarlo La Vella – Edmonton (Canada)
E’ subito entrato nel vivo il viaggio di Francesco in Canada, un viaggio di penitenza per ricucire il dialogo con le popolazioni indigene ferite nella loro cultura, nelle loro tradizioni. Un cammino insieme, che deve essere compiuto da tutto il Paese. Sono state loro le protagoniste ieri all’aeroporto internazionale di Edmonton. Rappresentanti di First Nations, Metis e Inuit, le realtà autoctone riconosciute dal governo canadese, in costume tradizionale hanno accolto il Pontefice con un canto rituale eseguito coralmente.
Dopo il saluto delle autorità civili e religiose, il Papa si è trasferito al Seminario di St. Joseph, dove soggiornerà nei primi giorni di questo viaggio. Oggi i primi due appuntamenti: alle 18 ora italiana, la visita alle popolazioni indigene nelle riserve di Maskwacìs, 100 chilometri a sud di Edmonton; dopo la mezzanotte nuovo incontro con gli indigeni nella chiesa del Sacro Cuore alla presenza della comunità parrocchiale.
“Camminare insieme”
Il messaggio di riconciliazione, di scuse, di perdono e di consolazione, che Francesco porta in questa terra, vuole essere rivolto a tutte le realtà della società canadese in un percorso che necessariamente deve essere fatto insieme. Ed è proprio questo il tema scelto per il viaggio: ‘Marcher Ensamble – Walking together’, camminare insieme, espresso nelle due lingue ufficiali del Paese. Un cammino intrapreso insieme anche in Vaticano nell’aprile scorso.