Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: il Sud Sudan realizzi le speranze a dieci anni dall’indipendenza

Adriana Masotti – Città del Vaticano

“In questo giorno che segna i dieci anni dall’Indipendenza del Sud Sudan, vi inviamo i nostri cordiali auguri, consapevoli che questo anniversario riporta alla mente le vostre lotte passate e punta con speranza verso il futuro”. Inizia con queste parole la Lettera congiunta indirizzata ai leader politici del Paese, firmata da Papa Francesco, da Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, e da Jim Wallace, Moderatore della Chiesa di Scozia. “La vostra nazione – si legge nel testo – è benedetta da un potenziale immenso, e vi incoraggiamo a compiere sforzi sempre più grandi per permettere al vostro popolo di godere di tutti i frutti dell’indipendenza”.

C’è ancora molto da fare in Sud Sudan

I tre firmatari costatano “qualche piccolo progresso” nell’atteggiamento di fiducia tra i leader e nello spirito di servizio al proprio Paese, ma riconoscono anche che “purtroppo il vostro popolo continua a vivere nella paura e nell’incertezza, e non ha fiducia che la sua nazione possa di fatto dar vita alla ‘giustizia, libertà e prosperità’ celebrate nel vostro inno nazionale. C’è ancora molto da fare in Sud Sudan – è scritto nel testo – per plasmare una nazione che rispecchi il regno di Dio, dove è rispettata la dignità di tutti e tutti sono riconciliati”. Per raggiungere questo obiettivo può essere necessario il sacrificio personale da parte dei responsabili stessi della nazione e il testo indica loro Cristo come modello di leadership, assicurando vicinanza nello sforzo richiesto di un rinnovato discernimento su “come servire al meglio tutto il popolo del Sud Sudan”.

L’auspicio del Papa di poter far visita un giorno al Paese

Nella Lettera si ricordano le “ponderose promesse” fatte nel corso dello storico incontro dei leader politici e religiosi sud sudanesi nel 2019 in Vaticano. “Preghiamo – si legge ancora – perché quelle promesse plasmino le vostre azioni, di modo che diventi possibile per noi venire in visita e celebrare di persona con voi e il vostro popolo, onorando i vostri contributi a una nazione che realizza le speranze del 9 luglio 2011”. Il messaggio si conclude con “le benedizioni di Dio di fraternità e pace” invocate sui leader e sull’intero Paese africano.

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