Stefano Leszczynski – Città del Vaticano
Al termine della preghiera dell’Angelus Papa Francesco ha voluto ricordare la cerimonia che avrà luogo questa sera alle 18.30 nella Nuova darsena del Porto di Augusta in Sicilia. Un evento che vuole ricordare al mondo la tregedia del 18 aprile del 2015, quando un peschereccio con oltre mille migranti a bordo naufragò nel Canale di Sicilia. Si salvarono solo in 28. Oggi, il relitto di quell’imbarcazione verrà esposto in maniera permanente nel porto della cittadina siciliana dopo essere rientrato da Venezia, dove era stato esposto per la Biennale del 2019. Rivolgendosi ai fedeli radunati in Piazza san Pietro Papa Francesco ha esortato e non voltare gli occhi da quanto avviene quotidianamente nel Mediterraneo, un luogo che lui stesso ha definito “il più grande cimitero d’Europa”.
Padre Bruno Ciceri, direttore internazionale della Stella Maris presso il Dicastero per lo sviluppo umano integrale, ha dichiarato alla Radio vaticana che l’iniziativa della collocazione del relitto alla Nuova darsena vuole essere un pungolo per le coscienze, un simbolo di tutte le tragedie, conosciute e non, che hanno riguardato uomini, donne e bambini costretti ad abbandonare le proprie terre per cercare una vita migliore.
L’iniziativa di questa sera ha ricevuto il patrocinio della Camera dei Deputati italiani e s’inserisce nell’ambito delle celebrazioni per la Madonna della Stella Maris. A conclusione della cerimonia civile al cospetto delle autorità seguirà una concelebrazione eucaristica dei sacerdoti di Augusta con l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto, alla fine della quale sarà svelata una grande croce posta vicino al Barcone. L’Addolorata sarà posta accanto, in un abbraccio virtuale e simbolico con tutte le vittime. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato 18 aprile, dall’Amministrazione comunale, dalla Stella Maris e con la collaborazione dell’Autorità portuale del mare di Sicilia orientale e della Capitaneria di porto.