Il Papa: il “commercio di morte” rende la terra un arsenale, la pace va radicata

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Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Il Papa si appella al senso di pace, tolleranza e moderazione che caratterizza i membri del Muslim Council of Elders, il Consiglio musulmano degli anziani, organizzazione che promuove la pace nelle comunità musulmane e, incontrandoli presso la moschea del Sashir Royal Palace, il complesso del Palazzo reale, rinnova loro il suo invito ad essere “canali della pace” di Dio che è “Fonte di pace”:

Davanti a voi vorrei ribadire che il Dio della pace mai conduce alla guerra, mai incita all’odio, mai asseconda la violenza. E noi, che crediamo in Lui, siamo chiamati a promuovere la pace attraverso strumenti di pace, come l’incontro, le trattative pazienti e il dialogo, che è l’ossigeno della convivenza comune.

Rimuovere disuguaglianze e discriminazioni

Al Consiglio, guidato dal grande imam di al-Azhar aAl-Tayyeb, Francesco si rivolge lodandone la capacità di promuovere la riconciliazione per evitare divisioni e conflitto nelle comunità musulmane, per superare l’estremismo “pericolo che corrode la religione”, nonché l’impegno nel “dissipare interpretazioni errate che attraverso la violenza fraintendono, strumentalizzano e danneggiano un credo religioso”. Ne esalta poi gli obiettivi, come “quello di diffondere una cultura della pace basata sulla giustizia”:

La pace non può essere solo proclamata, va radicata. E ciò è possibile rimuovendo le disuguaglianze e le discriminazioni, che ingenerano instabilità e ostilità. 

Superare i pregiudizi e le incomprensioni

Francesco ringrazia per l’accoglienza, apprezzando, e facendo propria, la consuetudine propria di quelle terre del portarsi la mano sul cuore nel salutare un ospite:

Credo che abbiamo sempre più bisogno di incontrarci, di conoscerci e di prenderci a cuore, di mettere la realtà davanti alle idee e le persone prima delle opinioni, l’apertura al Cielo prima delle distanze in Terra: un futuro di fraternità davanti a un passato di ostilità, superando i pregiudizi e le incomprensioni della storia in nome di Colui che è Fonte di Pace 

Le religioni siano cuore e anima dell’umanità

Non si può convivere, accogliersi e stimarsi restando estranei gli uni agli altri, le guide religiose sono quindi chiamate a sostenere in questo compito i fedeli di religioni e culture diverse:

Al cospetto di un’umanità sempre più ferita e lacerata che, sotto il vestito della globalizzazione, respira con affanno e paura, i grandi credo sono tenuti a essere il cuore che unisce le membra del corpo, l’anima che dà speranza e vita alle aspirazioni più alte 

Allonanarsi da Dio genera male e morte

Francesco ripercorre le sue parole pronunciate nel corso della visita in Bahrein, ricorda di aver parlato della “forza della vita”, cita il “meraviglioso progetto di Dio per l’uomo”, ma prende anche atto di come l’essere umano abbia “preso le distanze dal Creatore e dall’ordine da Lui stabilito”, dando così origine ad una “alluvione di male e morte”:

Cari amici, fratelli in Abramo, credenti nel Dio unico, i mali sociali e internazionali, quelli economici e personali, nonché la drammatica crisi ambientale che caratterizza questi tempi e sulla quale qui oggi si è riflettuto, provengono in ultima analisi dall’allontanamento da Dio e dal prossimo

L’insulto del “commercio della morte”

Preghiera e Fraternità sono le “armi umili ed efficaci” per “riportare l’umanità ad abbeverarsi a questa saggezza antica, riavvicinare i fedeli all’adorazione del Dio del cielo e agli uomini per i quali Egli ha fatto la terra”:

Non dobbiamo lasciarci tentare da altri strumenti, da scorciatoie indegne dell’Altissimo, il cui nome di Pace è insultato da quanti credono nelle ragioni della forza, alimentano la violenza, la guerra e il mercato delle armi, “il commercio della morte” che attraverso somme di denaro sempre più ingenti sta trasformando la nostra casa comune in un grande arsenale. Quante trame oscure e quante dolorose contraddizioni dietro a tutto questo!  

La saggezza degli anziani e dei padri

Il pensiero del Papa va ai migranti che fuggono a causa di conflitti “foraggiati dall’acquisto a prezzi contenuti di armamenti datati, per venire poi individuate e respinte presso altre frontiere attraverso apparecchiature militari sempre più sofisticate”:

Ebbene, davanti a questi scenari tragici, mentre il mondo insegue le chimere della forza, del potere e del denaro, noi siamo chiamati a ricordare, con la saggezza degli anziani e dei padri, che Dio e il prossimo vengono prima di ogni altra cosa, che solo la trascendenza e la fratellanza ci salvano

La responsabilità delle religioni

I leader religiosi hanno una “grande responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini” devono essere “modelli esemplari” di quanto viene predicato, rivolgendosi “all’intera comunità umana che abita la Terra”. Le grandi domande esistenziali che ciascuno si pone, in molti sono assopite, in altri “vengono messe a tacere dalle piaghe della fame e della povertà”, mai tra i motivi, però, dovrà esserci la responsabilità dei leader religiosi:

Tra i motivi dell’oblio di quello che conta non si annoveri però la nostra incuria, lo scandalo di impegnarci in altro e non nell’annunciare il Dio che dà pace alla vita e la pace che dà vita agli uomini. Sosteniamoci in questo, diamo seguito al nostro incontro odierno, camminiamo insieme! Saremo benedetti dall’Altissimo e dalle creature più piccole e deboli che Egli predilige: dai poveri, dai bambini e dai giovani, che dopo tante notti oscure attendono il sorgere di un’alba di luce e di pace.