Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Nell’attuale e difficile contesto storico, in cui la crisi planetaria si aggrava di giorno in giorno a discapito dell’umanità e del pianeta, mentre i paradigmi del pragmatismo e del profitto minacciano la giustizia e la democrazia, il ruolo dei giudici è centrale e determinante. Lo sottolinea Francesco nel suo messaggio ai giudici messicani in occasione dell’incorporazione del loro Capitolo al Comitato Panamericano dei Giudici per i Diritti Sociali e la Dottrina Francescana (Copaju). L’organismo, riunito ieri e oggi a Tlaxcala, in Messico per il suo secondo Vertice internazionale, è stato costituito, su ispirazione dello stesso Pontefice, dopo il primo Summit Panamericano dei Giudici per i Diritti Sociali e la Dottrina Francescana tenutosi il 3 e 4 giugno 2019 in Vaticano e opera in stretto rapporto con la Pontificia Accademia delle Scienze. Ne sono membri quanti hanno partecipato allo storico incontro di tre anni fa nonché magistrati e personale del Pubblico Ministero e della Pubblica Difesa di diversi Paesi del mondo, che in questa due giorni stanno discutendo e riflettendo di neocolonialismo, migrazioni, accesso alla giustizia, democrazia, sviluppo, compravendita di bambini per adozioni, autonomia e indipendenza giudiziaria.
I giudici difensori della dignità umana
In un video registrato in spagnolo, che il Copaju ha pubblicato sul proprio portale, il Papa rimarca che “i poteri istituzionali legittimati dal popolo e dalla legge sono chiamati a porre dei limiti alla voracità delle corporazioni e delle concentrazioni economiche che degradano e scartano” e anche a neutralizzare “progetti politici autoritari e degradanti”. Rivolgendosi poi ai giudici, Francesco afferma che l’impegno assunto “come difensori della dignità umana e della legalità sostanziale deve essere ristabilito quotidianamente con discorsi e pratiche” e che “una società, protetta e guidata da un sistema giudiziario indipendente e da una giustizia probatoria, imita nei suoi comportamenti gli insegnamenti” che ne riceve. Invece, una giustizia lontana, chiusa nel positivismo situazionale, una giustizia aggettivale e vuota è terreno fertile per una società anomica ed egoista.
Agire dignitosamente
L’auspicio di Francesco è che l’organizzazione cui si dà vita con l’incorporazione del Capitolo dei giudici messicani al Copaju possa a riunire i suoi componenti, difenderli e soprattutto a renderli giudici migliori, per tutelare la giustizia che viene richiesta in molti contesti. “Ricordate che le pratiche degne danno dignità a chi le riceve e anche a chi le compie” prosegue il Papa, rimarcando che “la bontà delle decisioni benedice quanti le promuovono”, mentre il coraggio dei giudici di fronte al potere degli ingiusti “rinnova la fede e la forza dei popoli”. “Chi lotta per il bene non è mai solo” conclude Francesco, che termina il suo videomessaggio ringraziando i giudici per il loro lavoro e assicurando la sua preghiera.