All’udienza con Francesco è seguito il colloquio in Segreteria di Stato con il cardinale Parolin. Confronto sulla guerra in Ucraina e gli impegni per la pace
Vatican News
Venti minuti di colloquio con uno scambio di doni e quindi il consueto confronto sui temi nazionali e internazionali in Segreteria di Stato. L’udienza con il presidente dell’Ungheria Tamás Sulyok ha aperto gli impegni di giornata di Francesco. Tra le 8.00 e le 8.20 circa il capo di Stato si è intrattenuto con Francesco, quindi si è spostato in Segreteria di Stato per parlare con il cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.
Guerra in Ucraina e conseguenze umanitarie
“Sono state rilevate – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana – le buone relazioni bilaterali e si è espresso apprezzamento per l’impegno della Chiesa cattolica allo sviluppo della società ungherese”. Altri “temi di comune interesse” hanno visto uno “speciale riferimento alla famiglia, ai giovani, e all’attenzione per le comunità cristiane più vulnerabili nel mondo”. La conversazione, si legge nella nota, si è poi conclusa con uno sguardo “sul conflitto in Ucraina, con particolare riferimento alle sue conseguenze umanitarie e agli sforzi per favorire la pace”.
I doni
Al momento dello scambio dei doni, il presidente Sulyok ha offerto al Papa delle uova decorate a mano per la Pasqua, opera di artigianato ungherese, una copia degli Ammonimenti – dedicati da Santo Stefano d’Ungheria al figlio Enrico – una tovaglia d’altare decorata a mano e una copia della Cronaca Illustrata, volume di storia ungherese di epoca medievale. Francesco ha ricambiato con una scultura in bronzo dal titolo Dialogo tra generazion” e copie del Messaggio per la Pace di quest’anno e del libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della Libreria Editrice Vaticana.