Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa, guerra in Ucraina: la soluzione attraverso il dialogo

Gabriella Ceraso – Città del Vaticano

Il dialogo è difficile ma solo col dialogo si può andare avanti. Lo dice il Papa, parlando della guerra in Ucraina, nell’intervista rilasciata a Maria JoÆo Avillez l’11 agosto scorso a TVI/CNN Portogallo in cui annuncia il colloquio telefonico che avrebbe avuto il giorno successivo, il 12 agosto, con il presidente ucraino Zelensky. Alla domanda su un eventuale viaggio a Kiev, riferisce il consiglio espresso in quei giorni dal medico in relazione alla sua difficoltà di viaggiare fino alla sua visita in Kazakhstan in programma dal 13 al 15 settembre.

“Ora non posso andare perché dopo la trasferta in Canada il recupero del ginocchio si è un po’ risentito e il medico me lo ha proibito”. Ma per la guerra c’è un impegno costante: “Accompagno con il mio dolore e con le mie preghiere tutto ciò che posso. Ma la situazione è davvero tragica”, afferma il Pontefice, che ricorda di aver inviato a Kiev diversi suoi rappresentanti per farsi presente in modo “forte”. 

Poi il passaggio sugli abusi nella Chiesa, una “mostruosità” sulla quale il Pontefice ribadisce che deve continuare la “tolleranza zero”. “Un sacerdote non può continuare a essere prete se è un molestatore. Non può”. “Malato o criminale, esiste per condurre gli uomini a Dio e non per distruggerli in nome di Dio”.

E ancora lo sguardo ai giovani e al prossimo appuntamento della GMG in Portogallo nell’estate del 2023. Francesco garantisce con una battuta la presenza del Papa: “Penso di andare. Il Papa va. O va Francesco o va Giovanni XXIV, ma il Papa va”. Un’occasione, quella delle Giornate mondiali, anche di “riconciliazione” in un momento difficile per la Chiesa del Portogallo, legato alla vicenda degli abusi. Francesco rilancia la vicinanza e il dialogo. Infine elogia i giovani per la loro creatività.

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