Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Oggi è la sua festa, ma il regalo ha voluto farlo a 600 poveri riuniti nell’atrio dell’Aula Paolo VI in attesa di ricevere il vaccino. Nel giorno del suo onomastico, la memoria di San Giorgio, Papa Francesco – al secolo Jorge Mario Bergoglio – si è recato nel grande spazio nel cuore della Città del Vaticano, divenuto da gennaio piccolo ambulatorio, per far visita ai poveri e senzatetto accolti e assistiti da alcune associazioni romane e dalle Missionarie della Carità.
Circa 600 poveri ricevono oggi la seconda dose
Come lo scorso 2 aprile, il Papa è giunto a sorpresa a metà mattinata, intorno alle 10.30, e ha salutato i presenti lungo il percorso preparato nell’Aula per la vaccinazione, dall’ingresso fino all’area di attesa a procedura avvenuta. Applausi, sorrisi e qualche lacrima hanno accompagnato il tragitto del Pontefice che si è concluso di fronte ad un grande banco sul quale erano sistemate numerose confezioni di biscotti, merendine e succhi di frutta. Al centro campeggiava un enorme uovo di cioccolata, che – nel rispetto delle norme sanitarie – è stato distribuito a tutti dal personale volontario.
Insomma, un clima di festa caratterizzato dall’affetto dei tanti bisognosi che hanno voluto esprimere la gratitudine al Papa per questo regalo del vaccino. Come informa una nota della Sala Stampa, nella giornata di oggi saranno inoculate poco meno di 600 persone delle circa 1.400 a cui è stata somministrata la prima dose nelle scorse settimane.
L’incoraggiamento ai volontari: “Continuate nell’impegno!”
Tutte queste, mentre il Papa stava per uscire dall’Aula, hanno intonato un canto di augurio per l’onomastico al Santo Padre, il quale non ha dimenticato di ringraziare i volontari raccomandando loro di “continuare nell’impegno!”. Tramite l’elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, anche lui in pettorina gialla come i volontari, Papa Francesco ha rivolto inoltre parole di gratitudine a quanti hanno contribuito per la procedura di vaccinazione e per l’iniziativa del “vaccino sospeso” che permetterà di raggiungere tanta gente in attesa di vaccino nei Paesi più poveri.
Gli auguri del presidente Mattarella nel ricordo di Dante
L’incontro è durato circa mezz’ora, alle 11 il Pontefice ha fatto ritorno nella sua residenza di Casa Santa Marta. Dove, in queste ore, sono giunti numerosi messaggi e telegrammi di auguri al Santo Padre. Tra questi, il telegramma del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che a inviato al Papa “le affettuose e cordiali felicitazioni del popolo italiano”. “Poche settimane orsono – ha scritto il capo dello Stato – in occasione del settimo centenario dalla morte di Dante Alighieri, Vostra Santità ha nuovamente reso al sommo poeta fiorentino un vibrante e luminoso omaggio. Nel ringraziarLa per aver accompagnato un anniversario di tale importanza per l’Italia con le bellissime riflessioni contenute nella lettera apostolica Candor lucis aeternae, desidero unirmi all’auspicio che la figura di Dante Alighieri, ‘paradigma della condizione umana’, possa illuminare di speranza il cammino di ciascuno – soprattutto in questo difficile periodo ancora segnato dalla pandemia – aiutando tutti ‘ad avanzare con serenità e coraggio nel pellegrinaggio della vita’“.