In un Messaggio ai partecipanti alla VIII edizione del Festival della Migrazione che si inaugura il 25 ottobre in alcune città emiliane, Francesco incoraggia a sviluppare proposte concrete per percorsi regolari e l’impegno di tutti per eliminare le cause delle fughe forzate: la consapevolezza di base è che le risposte alle sfide migratorie di oggi siano “articolate, globali e a lungo termine”
Antonella Palermo – Città del Vaticano
Papa Francesco invia un Messaggio ai partecipanti all’VIII Festival della Migrazione che comincia oggi, 25 ottobre, a Modena e altre città emiliane e alla cui organizzazione contribuisce la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale italiana. Il titolo “Liberi di partire, liberi di restare” riprende quello del Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato di quest’anno.
Le parole del Pontefice si inseriscono nel contesto della presentazione del Festival in cui viene ribadito che l’esaltazione del carattere di emergenza del fenomeno migratorio induce a dimenticare che invece si tratta di un fenomeno strutturale, inestinguibile, che andrebbe accompagnato da una narrazione onesta.
Il motto del cristiano è ‘prima gli ultimi’
Citando il Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 2018 e del 2019, Jorge Mario Bergoglio evidenzia l’approccio con cui i promotori delle giornate emiliane intendono approfondire i vari aspetti legati alle migrazioni e lo incoraggia:
Vi proponete di ribadire la centralità della persona umana nel disegno di politiche e programmi migratori, con attenzione particolare alle categorie più vulnerabili, come le donne e i minori. In effetti, il principio del primato della persona umana e della sua inviolabile dignità “ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale”. E ancora, “Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è ‘prima gli ultimi!’”.
Proposte per favorire migrazioni regolari e sicure
Combattere la criminalità che sfrutta la vulnerabilità delle persone in fuga, e garantire il diritto a vivere nei propri Paesi senza essere forzati ad abbandonarli. Su queste due direttrici si inserisce il pensiero del Papa che attinge ancora a suoi interventi sul tema, come la Riflessione nel Momento di preghiera per i migranti, 19 novembre 2023.
Vi incoraggio a sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura. Su questa linea, “è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario indicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari”.
Garantire a tutti il diritto a non dover migrare
Francesco sottolinea la necessità dell’impegno comune, da parte di ciascuno secondo le proprie responsabilità, per creare le condizioni favorevoli capaci di arginare le migrazioni forzate a causa di paura, dipserazione, povertà. Nel benedire i lavori del Festival che si apre oggi, il Papa auspica che sia mantenuto costantemente “l’impegno ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti i migranti e i rifugiati che bussano alla nostra porta”. E infine torna su una serie di problemi chiave:
“Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune”