Francesco, per l’inizio della Quaresima, in occasione della Campagna di Fraternità della Conferenza episcopale del Brasile, chiede ai fedeli e agli organi di governo un impegno concreto e costante nei confronti di chi non ha “neanche di che sfamarsi”
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Si condivida il molto o il poco che si ha con i fratelli “che non hanno neanche di che sfamarsi”, un impegno che riguarda tutti, fedeli e istituzioni governative. Nel messaggio ai fedeli del Brasile in occasione dell’inizio della Campagna di Fraternità, per iniziativa della Conferenza episcopale del Paese sul tema “Fraternità e Fame”, Francesco chiede di “seguire un cammino di vera e sincera conversione” e di guardare ai milioni di persone che non hanno cibo:
Con l’intento di animare il popolo fedele in questo percorso verso il Signore, la Campagna di Fraternità di quest’anno ci propone di volgere lo sguardo verso i nostri fratelli più bisognosi, colpiti dal flagello della fame
L’alimentazione è diritto inalienabile
Nonostante i milioni di persone che muoiono di fame, Francesco ricorda come “ancora oggi”, si scartino tonnellate di alimenti, e ripete, come ebbe a dire nel discorso all’incontro dei movimenti popolari del 2014, che “la fame è criminale, l’alimentazione è un diritto inalienabile”. Si deve quindi seguire l’indicazione di Gesù agli apostoli, “date loro voi stessi da mangiare”, affinché il “molto o il poco” che si ha si condivida con chi non ha “neppure di che sfamarsi”, perché è andando incontro ai “bisogni di quanti soffrono la fame” che si sazia “lo stesso Signore Gesù, che s’indentifica con i più poveri e affamati”.
Presa di coscienza
In questo tempo di Quaresima, il Papa invita quindi i cattolici brasiliani ad una riflessione “sul tema della fame” che porti ad azioni concrete e che generi “la consapevolezza che la condivisione dei doni” deve essere “un atteggiamento costante di tutti noi, che ci impegna con Cristo presente in tutti coloro che soffrono la fame”.
Auspico altresì che questa presa di coscienza personale risuoni nelle nostre strutture parrocchiali e diocesane, ma abbia un’eco anche negli organi di governo a livello federale, statale e municipale, come pure negli altri enti della società civile, affinché, lavorando tutti insieme, possano estirpare definitivamente dalle terre brasiliane il flagello della fame
La richiesta di Francesco è quindi quella di impegnarsi “instancabilmente” perché nessuno debba più soffrire la fame, e di vivere in modo più “intenso”, la preghiera, l’elemosina e il digiuno in questo tempo di preparazione alla celebrazione della Pasqua.