Il Papa: dolore per i volontari uccisi a Gaza. Troppi ragazzi morti nella pazzia della guerra

Vatican News

A fine udienza generale, Francesco rilancia l’appello per un cessate il fuoco nella Striscia: “Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargare il conflitto nella regione, possano cessare questa e altre guerre che portano morte e sofferenze in tante parti del mondo”. Poi mostra un Rosario e un Nuovo Testamento appartenuti ad Oleksandr, giovane soldato ucraino morto a 23 anni: “Facciamo silenzio pensando a questo ragazzo e a tanti altri. La guerra distrugge sempre”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Francesco fa due volte un respiro profondo, mentre con gli occhi socchiusi guarda la folla di fedeli in Piazza San Pietro per l’udienza generale. Stringe le labbra prima di parlare, come a trattenere la commozione, poi, abbassati gli occhi verso il foglio passatogli poco prima dal suo collaboratore, scandisce: “Purtroppo continuano a giungere tristi notizie dal Medio Oriente…”. La voce è tremante durante i saluti in lingua italiana.

Torno a rinnovare la mia ferma richiesta di un immediato cessate il fuoco nella Striscia

Rammarico per i volontari uccisi del World Central Kitchen

È un nuovo appello, l’ennesimo dallo scoppio del conflitto dopo il 7 ottobre, da parte del Pontefice per Gaza devastata dai bombardamenti, dove si contano al momento 32.900 morti, secondo i dati distribuiti dal Ministero della Sanità gestito da Hamas. Tra loro ci sono i sette volontari della Ong World Central Kitchen, uccisi mentre distribuivano cibo alla popolazione civile. Un drone ha sparato per tre volte contro il convoglio sul quale stavano viaggiando nel giro di pochi minuti. I sette volontari due palestinesi con doppia nazionalità (Stati Uniti e Canada) e cinque cittadini di Australia, Regno Unito e Polonia avevano preso ogni precauzione per non farsi sparare addosso: si stavano spostando su un percorso che era stato concordato in anticipo, ma hanno trovato tutti la morte. Francesco chiede un ricordo e una preghiera per loro.

Esprimo il profondo rammarico per i volontari uccisi mentre erano impegnati nella distribuzione degli aiuti alimentari a Gaza. Prego per loro e le loro famiglie…

Accesso agli aiuti e liberazione degli ostaggi

Francesco rinnova poi la richiesta che sia permesso alla popolazione civile di Gaza “stremata e sofferente, l’accesso agli aiuti umanitari”; al contempo chiede, come ormai da mesi, che “siano subito rilasciati gli ostaggi” israeliani, rapiti nel brutale assalto del 7 ottobre e ancora nelle mani di Hamas. Dal Pontefice pure la supplica di evitare “ogni irresponsabile tentativo di allargare il conflitto nella regione” e perché ci si adoperi “affinché al più presto possano cessare questa e altre guerre che continuano a portare morte e sofferenze in tante parti del mondo”.

Il Rosario e il Nuovo Testamento di Oleksandr, ucraino morto a 23 anni

E proprio allargando lo sguardo al mondo, dalla Terra Santa il pensiero va alla “martoriata Ucraina”, dove si contano “tanti morti”. Il Papa si gira di lato e prende in mano un piccolo libricino e un sacchetto. “Ho nelle mani un Rosario e un libro del Nuovo Testamento lasciato da un soldato morto nella guerra”, spiega. “Questo ragazzo si chiamava Oleksandr, Alessandro, 23 anni”. Glieli aveva regalati lo scorso 13 marzo, il giorno in cui festeggiava gli undici anni di pontificato, suor Lucía Caram, monaca contemplativa domenicana di origini argentine, attualmente residente a Barcellona e dall’inizio del conflitto impegnata per gli aiuti in Ucraina. La religiosa era stata ricevuta nello Studio dell’Aula Paolo VI prima dell’udienza e gli aveva portato la coroncina e la Bibbia di questo giovane originario di Bakhmut, morto ad Avdika. “Alessandro – dice oggi il Papa, di nuovo commosso – leggeva il Nuovo Testamento e i Salmi e aveva sottolineato nel libro dei Salmi il Salmo 129: Dal profondo a te grido, o Signore. Signore ascolta la mia voce. Questo giovane “ha lasciato davanti una vita”, aggiunge Francesco, “e questo è il suo Rosario e il suo Nuovo Testamento che lui leggeva e pregava”.

Io vorrei fare in questo momento un po’ di silenzio tutti, pensando a questo ragazzo e a tanti altri come lui morti in questa pazzia della guerra. La guerra distrugge sempre, pensiamo a loro e preghiamo

Pregare Dio per una pace giusta

Il Papa chiude gli occhi e nella Piazza per qualche istante si sente solo il rumore del vento. Tutti pregano e si uniscono alla supplica del Papa a Dio. Preghiere, Jorge Mario Bergoglio, ne aveva chieste anche nel saluto di poco prima ai polacchi quando, ricordando la Domenica della Divina Misericordia, che cade nei prossimi giorni e che rammenta il messaggio trasmesso da Santa Faustina Kowalska, ha detto: “Non dubitiamo mai dell’amore di Dio, ma affidiamo con costanza e fiducia la nostra vita e il mondo al Signore, chiedendogli in particolare una pace giusta per le nazioni martoriate dalla guerra”.