Il Papa: con il Risorto uscire dalle tombe delle nostre paure

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Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Il Risorto ci vuole fare uscire dai sepolcri delle doppiezze. Durante la recita del Regina Coeli di fronte ad un’assolata Piazza San Pietro, Papa Francesco mette in guardia dalla falsità, ostacolo che l’annuncio può incontrare. I soldati di guardia al sepolcro erano stati pagati con una buona somma di denaro per mentire e dire che il corpo di Gesù era stato rubato dai suoi discepoli. La logica dell’occultamento, avverte il Santo Padre, si oppone all’annuncio della verità. “Davanti al Signore risorto, c’è il dio denaro, che sporca tutto, rovina tutto, chiude le porte alla salvezza. Nella vita quotidiana c’è la tentazione di adorare questo dio denaro”:

Giustamente noi ci scandalizziamo quando, attraverso l’informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro! E mettiamo queste nostre opacità davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi.

Uscire dalla tomba della paura

Gesù ha vinto la morte. Alle donne che si erano recate al sepolcro dice “non temete”: egli – osserva il Papa – sa che le nostre paure nascono da quella grande paura che è la morte: paura di svanire, di perdere le persone care, di stare male, di non farcela più. “Non temere”: il Signore lo dice accanto al sepolcro da cui è uscito vittorioso per invitarci ad uscire dalle tombe delle nostre paure. Le nostre paure sono come le tombe, ci seppelliscono dentro:

Egli sa che il timore sta sempre accovacciato alla porta del nostro cuore e che abbiamo bisogno di sentirci ripetere non temere: al mattino di Pasqua come al mattino di ogni giorno. Fratello, sorella che credi in Cristo, non temere! “Io – ti dice Gesù – ho provato per te la morte, ho preso su di me il tuo male. Ora sono risorto per dirti: Sono qui, con te, per sempre. Non temere!”.

Andare ad annunciare

Gesù libera dalla paura che porta a chiuderci in noi stessi. Il Risorto fa uscire e ci manda ad annunciare agli altri. “Quelle donne – osserva Francesco – non erano le più adatte e preparate per annunciare il Risorto, ma al Signore non importa. A lui importa che si esca e si annunci. Perché la gioia pasquale non è da tenere per sé”:

La gioia di Cristo si rafforza donandola, si moltiplica condividendola. Se ci apriamo e portiamo il Vangelo, il nostro cuore si dilata e supera la paura.

Dopo la preghiera del Regina Coeli, il Papa ha nuovamente augurato a tutti l’augurio della buona Pasqua invitando a “sottolineare sempre la parola riconciliazione”, al di là delle liti e delle guerre. Poi ancora l’appello a convertire i cuori ai disegni di pace e di giustizia di Dio. Infine ha ricordato l’appuntamento per l’incontro con i giovani, questo pomeriggio in piazza San Pietro, organizzato dalla CEI e ha ringraziato per le preghiere che i fedeli hanno voluto affidare al Signore in questi giorni.