Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: ancora oggi troppa schiavitù e libertà religiosa calpestata

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Il Papa accoglie i partecipanti al convegno di “Solidarietà Internazionale Trinitaria” che si tiene da questo pomeriggio e si concluderà con una veglia di preghiera per i cristiani perseguitati domani sera alla basilica di San Crisogono a Roma. Le sue parole incoraggiano a liberare chiunque dalle moderne forme di schiavitù e a creare condizioni in cui la libertà religiosa non sia calpestata.

Un carisma di flagrante attualità

Il Papa ricorda lo specifico del carisma dei Trinitari, l’Ordine della Santa Trinità e dei captivi’, cioè degli schiavi, dei prigionieri. Si sofferma – alla luce della Parola di Dio – sull’abbinamento Trinità e schiavi. Cita la prima ‘predica’ di Gesù nella sinagoga di Nazaret, quando lesse il brano del profeta Isaia sul mandato a proclamare ai prigionieri la liberazione e a rimettere in libertà gli oppressi (Lc 4,18; cfr Is 61,1-2). Sottolinea che Gesù è l’inviato del Padre ed è mosso dallo Spirito Santo e che in Lui tutta la Trinità è all’opera. Un’opera di riscatto che “si prolunga nella missione di tutta la Chiesa”. E precisa:

Nel vostro Ordine ha trovato un’espressione singolare, peculiare, direi “letterale” – un po’ come in Francesco la povertà –, cioè l’impegno per il riscatto degli schiavi. “Riscattare”. E per riscattare qualcuno si deve pagare, e voi pagate con la vostra vita, il prezzo. Questo è bello. Questo carisma è di flagrante attualità, purtroppo! Lo è sia perché anche nel nostro tempo, che si vanta di aver abolito la schiavitù, in realtà sono tanti, troppi gli uomini e le donne, persino i bambini ridotti a vivere in condizioni disumane, schiavizzati. E sia perché, come opportunamente evidenzia il vostro convegno, la libertà religiosa è violata, a volte calpestata in molti luoghi e in diverse modalità, alcune rozze ed evidenti, altre sottili e nascoste.

A braccio, a questo punto, Francesco ha aggiunto: “Un tempo, c’era l’abitudine di dividere l’umanità tra buoni e cattivi: ‘Questo Paese è buono…’ – ‘Ma fabbrica delle bombe!’ – ‘No, è buono’ – ‘E questo è cattivo…’. No, oggi la cattiveria ha pervaso tutti e in tutti i Paesi ci sono buoni e cattivi. La cattiveria, oggi, è dappertutto, in tutti gli Stati. Anche in Vaticano, forse!”.

Prendersi cura dei perseguitati a causa della loro fede

Il Papa esprime compiacimento nel vedere come si è saputo attualizzare il carisma dell’Ordine dando vita all’organizzazione della SIT (Società Internazionale Trinitaria), che – dice – difende la libertà religiosa nella duplice modalità dell’azione di cura nei confronti di chi è “imprigionato” a motivo della propria fede e dell’approfondimento teorico anche in ambito accademico attraverso, per esempio, il corso di studi sulla libertà religiosa presso l’Angelicum, con la cattedra intitolata al fondatore San Giovanni de Matha. Poi, Francesco accenna alla genesi del carisma:

Mi congratulo con voi per questo impegno che portate avanti proprio attingendo al carisma originario. Risaliamo di oltre otto secoli, all’epoca di San Francesco d’Assisi. Lo Spirito Santo suscitò in quel tempo – come sempre fa, in ogni epoca – testimoni capaci di rispondere secondo il Vangelo alle sfide del momento. Giovanni de Matha fu chiamato da Cristo a dare la vita per la liberazione degli schiavi, sia cristiani sia musulmani. Non volle farlo da solo, individualmente, ma fondò a questo scopo un nuovo Ordine, un ordine “in uscita”, nuovo anche nella forma di vita, che doveva essere un apostolato “nel mondo”. E il Papa Innocenzo III diede la sua approvazione e il suo pieno appoggio.

Spirito di collaborazione

Il Papa invita i membri della SIT, espressione dei padri Trinitari a collaborare con altre istituzioni, ecclesiali e non, che condividono il loro “nobile scopo”. Si congeda con la raccomandazione affinché costoro non perdano il loro specifico, ‘annacquando’ il carisma.

Il convegno della SIT si può seguire attraverso i canali social della Società Trinitaria. Sarà aperto dal contributo del Padre Generale dell’Ordine Luigi Buccarello che interverrà su “La libertà religiosa e la pace camminano insieme: l’opera redentrice dei Trinitari in sintonia con il magistero dei pontefici e in ascolto della testimonianza dei martiri cristiani”. Seguirà Fernando de Haro, giornalista COPE Spagna, sui perseguitati e la libera testimonianza della bellezza dell’evento cristiano. Poi, una testimonianza del Padre John Bakeni, vicario della diocesi di Maiduguri, in Nigeria. Domani in programma Pablo M. Diez, giornalista ABC, sulla silenziosa persecuzione dei cristiani in Cina, la Tavola rotonda su alcuni luoghi di lavoro per la libertà religiosa con interventi da Usa, India, Arabia, Cuba. A chiudere si svolgerà, nella basilica di San Crisogono a Roma, una veglia di preghiera per i cristiani perseguitati.

Il Superiore dei trinitari: la guerra è la negazione di ogni diritto

Nella parole di introduzione all’incontro con il Papa, il Superiore Generale ha sottolineato i tre ambiti in cui la SIT è coinvolta: preghiera, sensibilizzazione, solidarietà. Ha precisato che il convegno si colloca in un momento storico drammatico, segnato dalla guerra e ha ricordato: “la libertà e la pace camminano insieme. Non c’è pace senza libertà” e viceversa. “La guerra è la negazione di ogni diritto umano, compreso quello di professare la propria fede – ha aggiunto – che è un bene universale da salvaguardare e proteggere”. Nel convegno sarà ascoltata la testimonianza di chi in prima persona subisce violenza a motivo della propria fede e di chi è in prima linea al fiacco e nei luoghi dove i cristiani sono perseguitati, “dramma che coinvolge – ha ricordato – milioni di credenti e non solo cristiani. In dono al Papa è stato consegnato un mosaico che riproduce l’ispirazione del fondatore che durante la sua prima messa vide Cristo al centro e due schiavi posti sullo stesso piano: uno cristiano e uno moro musulmano. E’ stato realizzato da persone diversamente abili.

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