Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa all’Ordine di Malta: fate diplomazia umanitaria con umiltà e senza retorica

Francesco riceve in Vaticano i membri Smom elogiandone l’opera di servizio ai poveri e precisando l’importanza dell’azione “congiunta” tra i rappresentanti diplomatici dell’Ordine e i legati pontifici: la subordinazione alla Santa Sede “non è una limitazione della sua libertà, ma una custodia”

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Tuitio fidei et obsequium pauperum (Tutela della fede e ossequio dei poveri) recita la Carta costituzionale del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (Smom). Ma anche carità e diplomazia, fuse insieme, come cardini su cui si basa l’opera quasi millenaria di questa realtà i cui ambasciatori sono stati ricevuti, oggi 27 gennaio, in udienza nella Sala del Concistoro del palazzo apostolico, a suggello di due giorni di conferenza a Villa Magistrale, a Roma, su temi di geopolitica, etica, economia internazionale.

Servire con amore e umiltà, senza ostentazione

Nel suo discorso, il Papa si sofferma su una espressione che considera significativa: “i signori malati”. È l’appellativo con cui i membri dell’Ordine chiamano i loro assistiti, che rimanda – dice Francesco – all’atteggiamento di Maria a Betania quando ha mostrato il suo obsequium nei confronti del Signore. A ciascuno, afferma il Pontefice, è affidato questo compito, con una raccomandazione: “Siamo tenuti a farlo con amore e umiltà, senza retorica e ostentazione”. Si tratta, ricorda, di metterci la compassione e la tenerezza che usava Cristo, per il quale predicazione e servizio erano un’unica azione. 

La vostra opera non è solo umanitaria, come quella meritoria di tante altre istituzioni: è un’azione religiosa, che dà gloria a Dio nel servire i più deboli e testimonia la predilezione del Signore per loro.

Diplomazia subordinata alla Santa Sede

Papa Francesco evidenzia le specificità dell’attività diplomatica che l’Ordine svolge in ben 113 Paesi e in 37 missioni presso le Organizzazioni internazionali. E ricorda che il moderatore supremo, sotto la cui guida l’Ordine stesso è posto, per peculiari circostanze storiche ha acquisito anche uno status internazionale e così sono sorte le prime “ambascerie”. 

In tal modo si delinea la rilevanza dell’Ordine in ambito internazionale, come strumento di azione apostolica, con la sua subordinazione, in quanto Ordine religioso, alla Santa Sede, e la sua obbedienza al Papa, come supremo Superiore di tutti gli Istituti religiosi (cfr CIC, 590). Perciò è importante che tra il Rappresentante diplomatico dell’Ordine e il Legato Pontificio del luogo si stabilisca un rapporto di proficua collaborazione, in un’azione congiunta per il bene della Chiesa e della società; così pure, il legame dell’Ordine con il Papa non è una limitazione della sua libertà, ma una custodia.

Un’azione congiunta 

La cosiddetta “diplomazia umanitaria” dell’Ordine di Malta deve continuare a essere esercitata, ribadisce infine il Papa, sotto la dipendenza della Santa Sede. Ciò non diminuisce, precisa ancora, “l’importanza delle sue rappresentanze diplomatiche, anzi ne fa cogliere ancora più pienamente il senso, in quanto canali dell’attività apostolico-caritativa dell’Ordine, aperti e generosi specialmente là, dove c’è più bisogno”.

Questa natura peculiare della vostra diplomazia, lungi dal diminuirne l’importanza, è una testimonianza preziosa, un segno eloquente anche per le altre ambasciate, affinché pure la loro attività sia volta al bene concreto dei popoli e tenga in alta considerazione i più deboli.

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