Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa alla Fiac: ascoltate l’uomo di oggi con orecchio attento e cuore samaritano

Sebastián Sanson Ferrari e Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Va anzitutto al nuovo direttivo il pensiero di Papa Francesco nel messaggio indirizzato al Forum Internazionale di Azione Cattolica (FIAC). Il Papa, che dopo la preghiera dell’Angelus oggi in piazza San Pietro ha rivolto un saluto all’organismo che raccoglie e coordina le associazioni di Azione cattolica del mondo, ricorda il cammino iniziato più di 30 anni fa dal cardinale Eduardo Pironio, che intuì la necessità di creare il Forum affinché l’Azione Cattolica contribuisse alla sfida della nuova evangelizzazione, arricchita dalla peculiarità di ogni luogo e cultura. “Molti di voi hanno risolutamente seguito questa intuizione e messo in questo servizio le proprie capacità e la voglia di annunciare il Vangelo, pur con le difficoltà del tempo, non essendoci all’epoca mezzi di comunicazione e di avvicinamento tra Paesi” scrive Francesco.

I tempi difficili e la speranza

Guardando all’oggi il Papa nota che “in alcune aree è stato rilanciato l’individualismo di una salvezza su misura” e fa notare che la piaga della violenza tra Paesi e fratelli sta minando il desiderio di fraternità universale. “Tuttavia, i tempi difficili possono essere impegnativi e trasformarsi in tempi di speranza” aggiunge Francesco, che citando il cardinale Pironio ribadisce l’importanza di essere segno nella vita. Ma non segno di vuoto o di morte, bensì segno di luce che comunica speranza. “La speranza è capace di superare le difficoltà, i dissapori, le croci che sorgono nella vita quotidiana”  asserisce il Papa.

Camminare insieme e reimparare l’arte di dialogare

Francesco fa notare, poi, che la Chiesa sta attraversando un tempo in cui c’è bisogno che lo spirito sinodale attecchisca proprio nel modo di essere Chiesa; “questo significa l’esercizio di camminare insieme nella stessa direzione” ed “è ciò che Dio attende dalla Chiesa del terzo millennio” afferma il Pontefice. Vale a dire riprendere la consapevolezza di essere popolo in cammino e farlo insieme. Da qui l’invito all’Azione Cattolica ad incoraggiare, con questo spirito, i gruppi di Azione Cattolica nelle varie Chiese locali. “Con spirito sinodale occorre imparare ad ascoltarsi, reimparare l’arte di dialogare con gli altri senza barriere né pregiudizi, anche, e in modo particolare, con chi è fuori, ai margini, per cercare la vicinanza, che è lo stile di Dio” indica Francesco.

Saper ascoltare tutti

Quindi il Pontefice esorta il nuovo direttivo del FIAC “ad essere uomini e donne di ascolto”, non “‘leader’ della scrivania, delle carte e di Zoom”, a non cadere nella tentazione dello strutturalismo istituzionale che progetta e organizza a partire da statuti, regolamenti e proposte ereditate, un tempo buone e utili ma forse oggi non significative. Il Papa insiste poi sull’ascolto; chiede di ascoltare anzitutto uomini, donne, anziani, giovani e bambini, nella loro realtà, nelle loro grida silenziose espresse negli sguardi e nelle grida profonde, invita ad avere “un orecchio attento per non dare risposte a domande che nessuno fa o dire parole che nessuno è interessato a sentire”. Francesco suggerisce di ascoltare con “orecchie aperte alla novità e con cuore samaritano” e raccomanda pure di “ascoltare i battiti dei segni dei tempi”.

La voce dello Spirito

“La Chiesa non può stare ai margini della storia, invischiata nei suoi affari” sottolinea Francesco, “è chiamata ad ascoltare e vedere i segni dei tempi, per fare della storia, con le sue complessità e contraddizioni, una storia di salvezza”. Per il Papa occorre essere “Chiesa vitalmente profetica, dai segni e dai gesti, che mostrino che c’è un’altra possibilità di convivenza, di rapporti umani, di lavoro, di amore, di potere e di servizio”, e per questo “è necessario ascoltare la voce dello Spirito”. “In ogni epoca – conclude il Papa – lo Spirito ci apre alla sua novità. Insegna sempre alla Chiesa il bisogno vitale di uscire, il bisogno fisiologico di annunciare, di non chiudersi in sé stessa”. E mentre lo spirito mondano spinge a concentrarsi solo sui propri problemi e interessi, sulla tenace difesa delle proprie appartenenze e dei propri gruppi, lo Spirito “libera dall’ossessione delle urgenze” e “invita a percorrere strade antiche e sempre nuove: quelle della testimonianza, della povertà e della missione, per liberarci da noi stessi e mandarci nel mondo”.

Seguire l’esempio di Maria

Francesco esorta ad un ascolto attivo, che dà il ritmo al proprio lavoro ed è necessario per “essere una Chiesa che respira vita missionaria”. È ciò che ha fatto la Vergine, “perché ha ascoltato, si è alzata e ha camminato per andare a servire”, termina il Papa che assicura la sua preghiera perché il Forum Internazionale di Azione Cattolica possa “fare di questo tempo un tempo di grazia, con l’audacia di ascoltare, la serenità di discernere e il coraggio di annunciare con la vita e dalla vita”.

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