Il Papa: alfabetizzare per costruire ponti tra culture diverse

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Nel messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Parolin per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione dell’Unesco – che quest’anno si tiene a Yaoundé, in Camerun, il 9 e 10 settembre – Francesco sottolinea come la lingua sia uno strumento fondamentale di comunicazione tra individui e popoli, capace di favorire il dialogo

Roberta Barbi – Città del Vaticano  

Fare il punto sui risultati raggiunti nella lotta all’analfabetismo e incoraggiare tutte le persone e le istituzioni impegnate nel prezioso servizio dell’educazione permanente: questo è uno degli obiettivi che Papa Francesco mette in evidenza nel suo messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, per la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione promossa dall’Unesco, che si celebra ogni anno dal 1967. Nel 2024, per la Giornata in programma il 9 e 10 settembre, è stata scelta come sede Yaoundé, la capitale del Camerun, e il tema eletto dall’organizzazione, che ha lavorato in stretta collaborazione con il governo camerunense, è “Promuovere l’educazione multilingue: l’alfabetizzazione per la comprensione reciproca e la pace”.

Il multilinguismo per favorire dialogo, ascolto mediazione

Il Papa invita a riflettere sul contributo che l’alfabetizzazione porta in termini di avvicinamento dei popoli e di promozione della comprensione reciproca: “Un’occasione per la Santa Sede di rinnovare il suo apprezzamento per il ruolo svolto dall’Unesco nella promozione della diversità linguistica e culturale, senza dimenticare quella del multilinguismo”. Il multilinguismo, in particolare, si legge nel testo, è riconosciuto come “un fattore che favorisce lo sviluppo delle persone, in particolare nell’ambito della flessibilità mentale, aperturadell’apertura e adattamentodell’adattamento ad altre realtà culturali, ma anche per la sua capacità di favorire il dialogo, l’ascolto e la mediazione”.

Aiutare i leader a essere poliglotti   

Secondo Francesco, i poliglotti, cioè coloro che sanno comprendere e parlare più lingue, sono spesso ricercati anche perché “dimostrano spesso migliori competenze analitiche, una maggiore facilità di comunicazione e di socializzazione, oltre a migliori attitudini cognitive” e sono dunque “più disposti ad apprezzare le ricchezze delle altre culture, anche di quelle che sono molto lontane dalle loro”.  A questo proposito, il Papa cita le parole di Nelson Mandela: “Se parli a un uomo in una lingua che capisce, parli alla sua testa. Se gli parli nella sua lingua, parli al suo cuore”.

La lingua come strumento fondamentale di comunicazione

Nell’incoraggiare i responsabili politici e tutti a valorizzare l’importanza dell’alfabetizzazione per costruire “una società più alfabetizzata, fraterna, solidale e pacifica”, il Papa ricorda come la lingua sia uno strumento fondamentale nella comunicazione tra individui e popoli: “Aiutare le persone e i futuri leader a familiarizzare con più lingue significa dare alla nostra umanità dei costruttori di ponti, capaci di superare pregiudizi, differenze, antagonismi e polarizzazioni per dare la priorità al dialogo e all’incontro; è dare dare al nostro mondo uomini che sappiano parlare alla mente ma anche al cuore dei loro interlocutori, siano essi partner o avversari”.