La lettera di Francesco a Víctor Manuel Fernández che guiderà il Dicastero per la Dottrina della Fede
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Lo scopo principale del Dicastero per la Dottrina della fede è quello di custodire l’insegnamento che scaturisce dalla fede per dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che additano e condannano. Francesco lo scrive in una lettera indirizzata al nuovo Prefetto del Dicastero, monsignor Víctor Manuel Fernández , che sucede al cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer S.I. al quale è andato il ringraziamento del Papa. Nella lettera Francesco sottolinea i metodi immorali usati in passato dal Dicastero che, anziché promuovere la conoscenza teologica perseguiva possibili errori dottrinali. Il compito del nuovo Prefetto, spiega lo stesso Francesco, sarà in particolare quello principale del Dicastero, cioè dedicarsi a custodire e ravvivare la fede, dato che per le questioni disciplinari come quelle relative agli abusi sui minori è stata creata una sezione specifica con professionisti molto competenti.
Il compito principale del Dicastero, ricorda Francesco, è quello di custodire la fede. Il che significa accrescere l’intelligenza e la trasmissione della fede al servizio dell’evangelizzazione, affinché la sua luce sia un criterio per comprendere il senso dell’esistenza, soprattutto di fronte agli interrogativi sollevati dal progresso della scienza e dallo sviluppo della società. Questi interrogativi diventano strumenti di evangelizzazione che permettono di entrare in conversazione con l’attuale contesto che non ha precedenti nella storia dell’umanità.
Il Papa spiega che la Chiesa ha bisogno di crescere nella sua interpretazione della Parola rivelata e nella sua comprensione della verità, ma ciò non implica l’imposizione di un unico modo di esprimerla. Le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se armonizzate dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere la Chiesa, e sarà questa crescita armoniosa a preservare la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo.
Il compito del Dicastero è dunque quello di esprimere l’incoraggiamento della Chiesa nei confronti del carisma dei teologi e del loro sforzo di ricerca teologica, purché non si accontentino di una teologia “da scrivania”, di una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto. Sarà sempre vero – scrive ancora Francesco nella lettera – che la realtà è superiore all’idea, pertanto è necessario che la teologia sia attenta a un criterio fondamentale: considerare inadeguata qualsiasi concezione teologica che alla fine metta in dubbio l’onnipotenza di Dio e, in particolare, la sua misericordia.
Si ha quindi bisogno di un modo di pensare che possa presentare in modo convincente un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le chiama al servizio fraterno. Questo avviene – spega il Papa – se l’annuncio si concentra sull’essenziale, che è il più bello, il più grande, il più attraente e allo stesso tempo il più necessario. Esiste un ordine armonico tra le verità del nostro messaggio, dove il pericolo maggiore si verifica quando le questioni secondarie finiscono per mettere in ombra quelle centrali. Nell’orizzonte di questa ricchezza, il compito che Francesco delinea per il nuovo prefetto implica anche una particolare cura nel verificare che i documenti del Dicastero e degli altri abbiano un adeguato supporto teologico, siano coerenti con il ricco humus dell’insegnamento perenne della Chiesa e allo stesso tempo accolgano il Magistero recente.