Francesco ha ricevuto per la prima volta in Vaticano il Santo Sinodo della Chiesa erede delle tradizioni siriaca dei cristiani di San Tommaso e di quella riformata: dobbiamo cammiare insieme, pregare insieme e lavorare insieme fino alla meta dell’unità, auspico un Sinodo comune sull’evangelizzazione
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
“All together. All together”. Un invito pressante, che riecheggia per urgenza quel “todos, todos, todos”, detto per altre circostanze. Un invito a “cammiare insieme, pregare insieme e lavorare insieme”, che è il sale del dialogo fra Chiese cristiane. Francesco lo rivolge al Santo Sinodo della Chiesa Siro-malankarese Mar Thoma, ricevuto in udienza stamattina. È la “prima volta”, sottolinea il Papa, che ciò accade “nella lunga storia delle nostre Chiese” e questo dunque, sottolinea subito, “è un giorno di gioia”, accompagnato dai “migliori auguri di buona salute” che Francesco rivolge al Metropolit siro-malankaresea, Sua Beatitudine Teodosius Mar Thoma.
Vocazione ecumenica
Dal tempo dei primi “piccoli passi” di avvicinamento al tempo del Concilio, la Chiesa Mar Thoma – erede delle tradizioni siriaca dei cristiani di San Tommaso e di quella riformata – è sempre stata, riconosce il Papa, una “Chiesa ponte” tra Oriente e Occidente”. Una comunità a “vocazione ecumenica”, pronta a stabilire “molti e vari contatti bilaterali con i cristiani di diverse tradizioni”, che negli ultimi anni, ricorda Francesco, ha contribuito a sviluppare nuove relazioni con la Chiesa cattolica, come nel caso dell’udienza del novembre 2022 tra il Papa e il Metropolita Barnabas, anche oggi presente in Vaticano.
Sinodalità e missione
Su questo binario di grande apertura all’ecumenismo, il Papa mette in risalto le prospettive della “sinodalità” e della “missione”, ricordando nel primo caso il recente Sinodo di ottobre da cui è emersa la convinzione che “la sinodalità è inseparabile dall’ecumenismo, perché entrambi si basano uno sull’altro: sul Battesimo che abbiamo ricevuto, sul sensus fidei a cui tutti i cristiani partecipano in virtù del Battesimo stesso”. E qui Francesco cita quanto diceva sull’unità dei cristiani il vescovo ortodosso Zizioulas: “Era un grande quell’uomo; uomo di Dio. Diceva : ‘Io so bene la data dell’incontro totale, dell’unione totale fra le Chiese. Qual è la data? Il giorno dopo del giudizio finale (…) ma nel frattempo, dobbiamo cammiare insieme, pregare insieme e lavorare insieme ”. All together. All together ».
Sinodo comune sull’evangelizzazione
Sulla missione l’accento del Papa sull’“obiettivo” dell’annuncio, quella di “una migliore testimonianza dei cristiani” Tuttavia, nota, la missione “non è solamente il fine del cammino ecumenico” ma ne è “anche il mezzo” e l’auspicio di Francesco, in sintonia con l’assise del mese scorso, è che “un giorno si possa celebrare un Sinodo ecumenico sull’evangelizzazione tutti insieme”.