Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Come una bolla in una pentola bollente di amore per portare Dio al mondo. Papa Francesco ricorre a questa metafora per indicare l’essenza della vita sacerdotale agli alunni del Seminario di Barcellona, ricevuti in Vaticano. Nel discorso consegnato e non pronunciato, il Papa ricorda cosa significhi essere sacerdoti di Cristo.
Una vita di preghiera
Nel cammino della formazione, avverte il Pontefice, ci sono due tentazioni. La prima consiste nel “concentrarsi sulle cose brutte, tenendo conto solo delle esperienze negative”. L’altra è “quella di presentare un mondo idilliaco e irreale”.
Ricordate che, quando sarete sacerdoti, il vostro primo obbligo sarà una vita di preghiera che nasca dal ringraziamento per questo amore di predilezione che Dio vi ha dimostrato nel chiamarvi al suo servizio. Questo è il primo mistero gioioso dal quale tutto nasce.
Il sacerdote, osserva Francesco, “non è un dominatore delle anime attraverso l’argento e l’oro”. La sua ricchezza “è solo la virtù del nome di Gesù”. Questo vuol dire “renderlo presente nell’Eucaristia, nei sacramenti, nella parola, affinché nasca nel cuore degli uomini”.
Accompagnare i peccatori nel cammino della vita
Il Signore, ricorda il Papa, ci chiede “il sacrificio del cuore, rinunciando alla nostra volontà, come Lui ci propone nel Getsemani”:
Guardando la croce, leviamo gli occhi al cielo e vediamo il nostro destino. Vi sembra difficile? Non lo è, bastano cose semplici: il letto duro, la stanza stretta, la tavola scarsa e povera, le notti al capezzale degli agonizzanti, alzarsi presto al mattino per aprire la chiesa prima dei bar, e aspettare, accompagnando Gesù solo, i peccatori e i feriti nel cammino della vita.
Essere sacerdoti di Cristo
Dallo Spirito Santo, spiega il Pontefice, arriva il dono che accompagna il cammino dopo la vocazione: quello di essere sacerdoti di Cristo.
Non smettete mai di assaporare e rievocare questo amore di predilezione che si riversa e si riverserà abbondantemente nel vostro cuore, nella vostra ordinazione e nel resto dei vostri giorni. Non spegnete mai quel fuoco che vi renderà intrepidi predicatori del Vangelo, dispensatori dei tesori divini. Unite la vostra carne a quella di Gesù, come Maria, per immolarvi con Lui nel sacrificio eucaristico, e anche nella gloria del suo trionfo.
Il Papa esorta infine i seminaristi a prendere il rosario, a chiedere a Maria, Regina e Madre della Misericordia, di aiutarli “a scoprire i misteri del sacerdozio”. E a contemplare i misteri di suo Figlio, “accettando che la gioia della sequela e la perfetta identificazione sulla croce sono l’unico cammino per la gloria”.