Il Papa ai giovani: nel mondo dei profitti e delle guerre aprite squarci di fraternità

Vatican News

C’è bisogno di creatività e di coraggio per “aprire squarci di novità in un mondo che si accontenta di profitti”. Nell’incontro con i partecipanti all’Incontro della “Toniolo Young Professional Association”, Francesco invita i giovani “a sporcarsi le mani” tenendo presente che davanti a loro c’è “una vita da spendere, non da conservare”: da chi possono venire imprese audaci e visioni ardite se non da cuori giovani e impavidi?”

Adriana Masotti – Città del Vaticano

“Un pensiero che si muove per istinto e si misura per istanti; fatto di emozioni e compresso in poche parole”: è quello che oggi “sembra sostituire il pensiero già ‘debole’ del post-moderno”. Papa Francesco lo dice, nella Sala Clementina, ai partecipanti all’Incontro promosso dalla Toniolo Young Professional Association, di cui sottolinea con gratitudine e apprezzamento l’impegno con i Dicasteri della Curia e con le Rappresentanze pontificie nell’ambito delle Nazioni Unite. La vostra presenza, afferma, porta “una ventata di novità, la capacità di sognare, il desiderio di guardare lontano”, in contrapposizione al “pensiero breve” oggi diffuso che guarda solo “ai propri interessi immediati” e limitati. Il Papa prosegue:

Sono preoccupato quando sento di giovani barricati dietro a uno schermo, con gli occhi che riflettono luci artificiali anziché far brillare la loro creatività. Sì, perché esser giovani non è pensare di tenere il mondo in mano, ma sporcarsi le mani per il mondo; è avere davanti una vita da spendere, non da conservare o da archiviare.

Il Papa saluta i giovani presenti all’udienza in Sala Clementina

I giovani oggi “spremuti” o “anestetizzati”

Così il Papa pensa i giovani, con lo sguardo puntato in alto a cercare le stelle, non impegnati nel tentativo di adeguarsi alla mediocrità. Tanti però, osserva Francesco, appaiono oggi “spremuti”, costretti a “prestazioni sempre più esigenti”, oppure “abulici e anestetizzati” invece che impegnati “su un libro o su un fratello bisognoso”.

Tutti abbiamo bisogno della creatività e dello slancio che solo voi giovani potete darci: nelle vostre mani sta la creatività e lo slancio, della vostra sete di verità, del vostro grido di pace, del vostro intuito sul futuro – abbiamo bisogno di queste cose! –, dei vostri sorrisi speranzosi. Vorrei dirvi: portate questo dove operate, mettendovi in gioco senza paura. Mettersi in gioco. Perché i giovani sono le leve che rinnovano i sistemi, non gli ingranaggi che devono mantenerli in vita.

Imparare lo stile della gratuità, lo stile di Dio

L’invito del Papa ai giovani presenti è a non temere di rischiare – “per favore rischiate, rischiate, se voi non rischiate chi lo farà? -, facendo di se stessi un dono e non accontentandosi di vivere in mezzo a tante cose materiali spesso inutili. La sollecitazione è a guardare al creato che ci spinge “a essere a nostra volta creatori di armonia e di bellezza, a uscire dalla dipendenza dal virtuale”, per donare agli altri qualcosa di bello. E il Papa fa alcuni esempi concreti:

Una ricerca che vi appassiona, una preghiera fatta col cuore, un’inchiesta che vi scuote, una pagina che donate agli altri, un sogno da realizzare, un gesto d’amore per chi non può ricambiare… Questo è creare, questo è assimilare lo stile con cui Dio ha fatto il mondo, lo stile della gratuità, che fa uscire dalla logica del “faccio per avere” e “lavoro per guadagnare”. Creativi per aprire squarci di novità in un mondo che si accontenta di profitti. Così sarete rivoluzionari.

Il Papa con i partecipanti all’Incontro della Toniolo Young Professional Association

Il fallimento della diplomazia nella ricomposizione della pace

“La vita chiede di essere donata, non gestita”, afferma ancora Papa Francesco e ricorda il beato Giuseppe Toniolo che, attingendo alla fede, si era  impegnato “per dare un volto umano all’economia”. Oggi è più che mai urgente il tema della pace e su questo il Papa richiama l’attenzione dei giovani sottolineando l’affievolirsi dell’aspirazione e dell’impegno per la pace che aveva sempre contraddistinto l’attività diplomatica, ma che ora sembra aver dimenticato il suo ruolo di ricomposizione dei rapporti tra le nazioni.

La si vede rincorrere i fatti senza quella forza preventiva, quel sognare-dialogare-rischiare per la pace che argina il ricorso alle armi. E così le guerre sono il frutto di rapporti di forza prolungati, senza un preciso inizio e senza una fine certa. Ma dove sono le imprese audaci, le visione ardite? E da chi possono venire, se non da cuori giovani e impavidi, che accolgono il bene dentro di sé e impugnano il Vangelo così com’è, per scrivere pagine nuove di fraternità e di speranza? Questo è il vostro mestiere, la vostra vocazione.

C’è bisogno di creatività per cambiare il mondo

Tanti altri aspetti della vita sociale nazionale e internazionale hanno bisogno di creatività per essere rinnovati, afferma ancora Francesco, affidando ai giovani “questi sogni – da vecchio che sono…qui dice “di anziano”, diciamo vecchio si capisce meglio – che si entusiasma nel vedere i vostri volti giovani”. E tanto più, conclude, “si entusiasma nel guardarvi Gesù, Lui che ha sempre il cuore giovane e che ha chiamato dei giovani a seguirlo”.