In un videomessaggio registrato dal vescovo ausiliare di Lisbona Américo Manuel Alves Aguiar, Francesco si rivolge ai ragazzi della Giornata Mondiale della Gioventù invitandoli a non dimenticare quanto vissuto ma a trasmetterlo in quanto “missionari, propagatori e testimoni”
Vatican News
Francesco chiede ai giovani della Gmg di essere “missionari, propagatori e testimoni” di ciò che è stato vissuto a Lisbona. In un videomessaggio a loro indirizzato – registrato dal cardinale designato monsignor Américo Manuel Alves Aguiar, vescovo ausiliare di Lisbona e presidente della Fondazione Gmg Lisbona 2023, ricevuto ieri in udienza nel Palazzo Apostolico – Francesco si rivolge ai ragazzi chiedendo prima di tutto se in loro sia “rimasto ancora il ricordo della Giornata”. “Tutti dicono di sì – sorride il Papa – ne sono felice. È un ricordo che non è per stare impacchettato o in album di foto. È un ricordo vivo, e voi dovete mantenerlo vivo. E come si mantiene una cosa viva? Trasmettendola, dandola agli altri. Una famiglia si mantiene viva attraverso i figli che portano avanti la famiglia, e i genitori che poi diventano nonni. Ma sempre vivo”.
Raccontare il vissuto della Gmg
Papa Francesco incita i ragazzi di mantenere vivo il ricordo di quanto vissuto nella Giornata: “Non lo anestetizzate non lo mettete nell’album dei ricordi passati”, insiste, raccomandando l’importanza di mantenerlo vivo e di raccontarlo: “Raccontatelo all’università, raccontatelo a scuola, raccontatelo al lavoro, raccontate quello che avete vissuto, quello che vivete, quella folla di più di un milione e mezzo che stava lì, e soprattutto che cosa avete sentito”.
I giovani siano missionari, testimoni e propagatori
La richiesta del Papa è quindi quella di essere “missionari, propagatori, testimoni” di quanto vissuto, ai giovani inoltre invia il suo ringraziamento “per la testimonianza che avete dato. E ora vi tocca questo: essere testimoni. Che Dio vi benedica, che la Vergine vi custodisca. E non dimenticatevi di pregare per me”.