Il Papa ai giovani dell’Asia: siate testimoni di armonia contro le ideologie

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Dialogo virtuale di Francesco con dodici studenti di Università cattoliche in India, Nepal e Pakistan, grazie all’iniziativa “Building Bridges” della Pontificia Commissione per l’America Latina e l’Università Loyola di Chicago. Un confronto sinodale su libertà religiosa e testimonianza, bullismo e suicidi giovanili, reti sociali e alfabetizzazione mediatica. “Serve l’armonia che si trova nella bellezza delle differenze che sapete creare così bene in Asia”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Florina da Delhi in India, Nyra dal Nepal e Sheri dal Pakistan, tre studentesse universitarie cattoliche nell’Asia meridionale dove i cristiani sono minoranza, raccontano a Papa Francesco, in inglese, di discriminazioni, pregiudizi e persecuzioni da parte di società settarie e a volte fondamentaliste. Gli confidano, in un intenso dialogo via Zoom, il sogno di un futuro migliore, la difficoltà e la frustrazione di non essere libere di professare la propria fede e la paura di vederla vacillare. È un incontro a distanza, virtuale, il terzo dell’iniziativa “Building Bridges”, nata dalla collaborazione tra la Pontificia Commissione per l’America Latina e l’Istituto di Studi pastorali con l’Ufficio per l’impegno globale e comunitario dell’Università Loyola di Chicago. Dopo l’America nel febbraio 2022 e l’Africa a novembre dello scorso anno, alla vigilia del Sinodo, si confrontano col Papa i giovai dell’Asia Meridionale. Ma l’abbraccio di Francesco è tutto meno che virtuale.

Asia Bibi, vittima di fanatismo che nasce dalla paura

Il Pontefice sorride e confida, rispondendo in spagnolo, che la testimonianza cristiana delle tre giovani “mi tocca il cuore” e gli fa tornare in mente il “martirio” della pakistana Asia Bibi, vittima innocente “di un fanatismo che nasce dalla paura” delle differenze, che crea una discriminazione antifraterna. La causa “è la riduzione dei valori sociali in idee”. E chi non la pensa come me lo trasformo in reo in colpevole e poi in martire. Ma così si diventa ideologi del proprio suicidio culturale”. La risposta, di fronte a tanta laicità, per Papa Francesco, può essere solo la testimonianza, forti del “pensiero che Dio ha un piano per me”. Pensate, è il suo consiglio, all’audacia dei vostri padri nel riconoscere Gesù come Salvatore, “e sognate che si possa vivere con punti di vista diversi ma con la mano tesa. E non paralitica. Questo fa crescere tutti. Sempre perdono, mano tesa e testimonianza”.

Un intervento del Papa durante l’incontro on line “Building Bridges” per l’Asia

Intendersi con tutti, ma presentando le proprie convinzioni

A Rosita, che è emigrata con la famiglia negli Emirati Arabi Uniti, dove si è laureata in economia e sociologia, e che teme di perdere la sua identità culturale e religiosa, da Santa Marta il Papa ricorda che nella Pentecoste lo Spirito Santo ha permesso a tutti di capirsi. E la invita ad “avere la tensione di intendersi con gli altri, pur presentando la propria convinzione”. Sottolinea che anche suo padre era un migrante, e che chi è in diaspora inizia un cammino nuovo, “ma senza dimenticare le proprie radici”.

No al bullismo, riconoscere la bellezza nell’armonia

Altri tre giovani universitari affrontano i temi del bullismo, anche nelle reti sociali, e dei suicidi giovanili. A Merilin Rose, che studia chimica a Bangalore e che racconta di essere stata ridicolizzata, da ragazzina, “per un corpo che non corrispondeva agli standard di bellezza della società”, Francesco risponde raccontando che nella sua classe, con i compagni, “si prendeva in giro un ragazzo molto grasso”. “Una volta è caduto per terra e tutti abbiamo riso di lui – ricorda – ma quando mio padre l’ha saputo, mi ha mandato a casa sua a chiedergli scusa”. L’ha poi incontrato anni dopo, già sacerdote, ed era diventato un pastore evangelico, “superando il trauma del bullismo. Era una persona bella, perché armonica. Tutti hanno la loro bellezza, basta saperla riconoscere, nell’armonia interiore e anche esteriore”. Voi in Asia sapete creare questa bellezza delle differenze, aggiunge, “non cedete alla tentazione di uniformare tutto”.

Il confronto sulla libertà religiosa e la testimonianza in India, Nepal e Pakistan

Aiutare i giovani a superare il fallimento

Un giovane si suicida, prosegue il Pontefice, “quando non vede più un orizzonte, ma solo porte chiuse sui suoi sogni. Va aiutato a superare il fallimento”. E ricorda che “se gli angeli cadono e non possono rialzarsi, a noi uomini Dio ha dato la capacità della resilienza”. Come cantano gli alpini, l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduti, e trovare qualcuno che ci aiuta a rialzarci. Con il consiglio di non perdere mai il senso dell’umorismo, “che è salute mentale”.

Fare del web in Asia un luogo migliore

Joseph che studia fisica nel Kerala e Mary Lavina, impegnata nel diritto a Bangalore, parlano della sfida di internet in Asia e dell’importanza di un alfabetizzazione mediatica per i giovani. Sottolineano meriti e pericoli del web, che ha si permesso a molti un ampio accesso a tante informazioni, ma anche aumentato le tensioni religiose ed etniche e la polarizzazione politica. Accentuando il divario tra chi ha accesso e chi no alle tecnologie digitali. Per vincere la sfida, spiega Papa Francesco, “servono il linguaggio del pensiero, del cuore e delle mani. E tanta creatività, perché ognuno di noi è una poesia”. E aggiunge che “l’ideologia riduce il cervello, fa il cuore piccolo e le mani paralitiche. Rifuggite le ideologie, e cercate di avere uguaglianza nell’accesso alle tecnologie. Questo farà di internet un luogo migliore”. E non specializzatevi troppo: “la specializzazione serve, ma senza perdere il legame con la totalità e la connessione con l’armonia. La parola chiave è l’armonia”.

Un altro momento dell’incontro

Fedeltà ai fatti e “mistica della mano tesa”

Sulla comunicazione, poi, il Papa sottolinea il pericolo “delle mezze verità: le notizia non si possono potare ma vanno offerte tutte a tutti. Serve fedeltà alla notizia e ai fatti!”. Invece a volte diventano fake-news, “notizie che creano mostri, vanno sulla strada dell’irrealtà”. E ribadisce che la vera democrazia presuppone il dialogo, “ma bisogno dell’accordo, che è una cosa molto umana. Il linguaggio della separazione è sbagliato, se in due la pensiamo diversamente dobbiamo pensare all’accordo che possiamo fare per andare avanti. Questa è la mistica della mano tesa”.