Promuovere la fraternità e l’incontro partendo dalla vicinanza agli ultimi. Ricevendo i partecipanti all’86.mo Capitolo generale dei Frati Minori Cappuccini, Papa Francesco ricorda le tre dimensioni fondamentali della spiritualità francescana: fraternità, disponibilità e impegno per la pace. “Voi dovete essere così, uomini d’amore, di perdono, di riconciliazione”
Adriana Masotti – Città del Vaticano
Esperti “operatori di pace”, semplici, fraterni, liberi e disponibili, vicini ai poveri: così Papa Francesco definisce e auspica rimangano sempre i Frati Minori Cappuccini. In occasione dell’86.mo Capitolo generale del loro Ordine, il Papa riceve nella Sala del Concistoro, in Vaticano, i partecipanti accompagnati dal ministro generale, fra Roberto Genuin.
La “mistica della collaborazione”
Il clima dell’incontro è molto cordiale, il Papa, parlando a braccio, ricorda subito con stima i frati conosciuti a Buenos Aires, in Argentina, “bravi confessori” e in particolare, senza citarne il nome, quel frate da lui creato cardinale – Luis Pascual Dri – che “perdona tutto”, tanto da farsi venire lo scrupolo e di chiedere scusa al Signore per averlo fatto troppo. Quindi Francesco esprime la sua gioia per l’incontro di stamattina. Il Capitolo, afferma leggendo il discorso preparato, è un’occasione per guardare alle “cose meravigliose che Dio continua a compiere attraverso di voi”, ma anche per chiedersi in che modo continuare a camminare oggi “sulle orme del Poverello”. Della spiritualità francescana, il Pontefice sottolinea per prima la dimensione della fraternità e ricorda che l’annuncio del Vangelo per san Francesco nasceva nella fraternità.
Alla base c’è, potremmo dire, una “mistica della collaborazione”, per cui nessuno, nel progetto di Dio, può considerarsi un’isola, ma ciascuno è in relazione con gli altri per crescere nell’amore, uscendo da sé stesso e facendo della propria unicità un dono ai fratelli. Uno di voi che abbia cura della propria unicità ma senza trasformarla in dono ai fratelli, ancora non ha incominciato a essere cappuccino.
La fraternità al primo posto
L’invito allora è a riconoscersi “come fratelli scelti”, accompagnati dal Padre, e a lasciarsi guidare da questa realtà:
Nei vostri incontri, perciò, vi invito a vigilare perché al centro non si mettano mai le risorse economiche, i calcoli umani o altre realtà di questo tipo: sono tutti strumenti utili, tutti, di cui è pure necessario preoccuparsi, ma sempre come mezzi, mai come fini. Al centro ci siano le persone: quelle a cui il Signore vi manda e quelle con cui vi dona di vivere, il loro bene, la loro salvezza.
E’ la fraternità, spiega il Papa, che deve essere sempre posta al centro nella famiglia francescana, una fraternità da promuovere anche nella Chiesa e nel mondo.
La disponibilità è la vostra povertà
Il secondo aspetto della spiritualità dell’Ordine dei Cappuccini è, per il Papa, la disponibilità, la prontezza cioè a lasciare tutto per andare “dove nessun altro vuole recarsi”, “senza cercare riconoscimenti”, e questo è “un segno importante”:
Un segno importante, specialmente in tempi come i nostri, segnati da conflitti e chiusure, dove l’indifferenza e l’egoismo sembrano prevalere sulla disponibilità, sul rispetto e sulla condivisione, con conseguenze gravi ed evidenti, come l’iniquo sfruttamento dei poveri e la devastazione ambientale.
“Frati del popolo”
Infine, l’impegno per la pace. Stare in mezzo alla gente, sottolinea il Papa, vi ha fatto diventare “esperti ‘operatori di pace’, capaci di creare occasioni di incontro”. Una dimensione che nasce dal cuore del carisma di san Francesco: la prossimità ai poveri e agli scartati, prossimità che non va mai dimenticata.
San Francesco stesso, come sappiamo, è giunto ad essere l’“uomo di pace” che tutto il mondo riconosce, partendo dall’incontro con i lebbrosi, nel cui abbraccio ha scoperto e accettato le sue ferite più profonde e nella cui presenza ha incontrato Cristo, suo Salvatore. Così, da perdonato si è fatto portatore di perdono, da amato dispensatore di amore, da riconciliato promotore di riconciliazione.
“E voi dovete essere così, uomini d’amore, di perdono, di riconciliazione”, ribadisce il Papa ricordando ancora che la fede ha e avrà sempre “un legame vitale con la vicinanza agli ultimi”. Ringrazia poi per tutto ciò che di bene l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini fa nella Chiesa, raccomandando la perseveranza nel cammino “con fiducia e con speranza”.