Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa ai Camilliani: buoni samaritani nella Chiesa “ospedale da campo”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Una Chiesa che vuole offrire alla gente “un buon ‘ospedale da campo’ dove chi è ferito possa incontrare e sentire la vicinanza e la tenerezza di Cristo” non può “fare a meno del carisma” di misericordia di san Camillo del Lellis, vissuto dai suoi figli, i Ministri degli Infermi, noti come Camilliani. Lo sottolinea Papa Francesco incontrando, nella Sala del Concistoro, i sessanta partecipanti al 59.mo capitolo generale dell’Ordine, e invitandoli a fare della profezia camilliana “una profezia incarnata, che spinge a farsi carico dei pesi degli altri, delle piaghe e delle inquietudini dei fratelli e delle sorelle più vulnerabili”.

Il 59.mo capitolo su “La profezia camilliana oggi”

Dopo il saluto del nuovo superiore generale Pedro Tramontin, della delegazione camilliana negli Stati Uniti, eletto la scorsa settimana, il Papa ricorda che il tema scelto per il capitolo, in corso a Nemi dal 2 al 22 maggio, è proprio “Qual è la profezia camilliana oggi?”. I delegati da tutte le province dell’Ordine nel mondo, si propongono, sottolinea, “di trovare strade nuove di evangelizzazione e di prossimità, al fine di realizzare con fedeltà dinamica” il carisma camilliano, “che vi pone al servizio dei malati”.

Il discorso del Papa al capitolo generale dell’Ordine dei Ministri degli Infermi

Carità: risposta cristiana ad individualismo e indifferenza

Il Pontefice ricorda ancora che san Camillo de Lellis, trasformato dall’amore di Dio, sentì la chiamata a dare vita a una nuova famiglia religiosa che, “imitando la compassione e la tenerezza di Gesù verso i sofferenti nel corpo e nello spirito, vivesse il comandamento dell’amore diffondendo con gioia l’annuncio del Vangelo e prendendosi cura dei più fragili”.

“Il nostro tempo è segnato da un individualismo e da un’indifferenza che generano solitudini e provocano lo scarto di tante vite. Questa è la nostra cultura di oggi, no? la cultura dello scarto. La risposta cristiana non sta nella constatazione rassegnata del presente o nel rimpianto nostalgico del passato, ma nella carità che, animata dalla fiducia nella Providenza, sa amare il proprio tempo e, con umiltà, rende testimonianza al Vangelo”

San Camillo e lo stile del Buon Samaritano

Questo, per Papa Francesco, ha realizzato san Camillo, “una delle figure di santi che meglio incarnano lo stile del Buon Samaritano, del farsi prossimo al fratello ferito lungo la strada”. E’ la scelta di vita che permette di uscire “dalle ombre di un mondo chiuso e generare un mondo aperto”, spiega citando l’Enciclica Fratelli tutti. E invita i fratelli camilliani a ispirarsi al fondatore “per guardare la realtà della sofferenza, della malattia e della morte con gli occhi di Gesù”.

“Farete così, della profezia camilliana, una profezia incarnata, che spinge a farsi carico dei pesi degli altri, delle piaghe e delle inquietudini dei fratelli e delle sorelle più vulnerabili”

Nella Sala del Concistorio, l’incontro del Papa con i sessanta partecipanti al capitolo generale dell’Ordine dei Ministro degli infermi

Nuove strade indicate dallo Spirito, da seguire con audacia

Questo richiede, per il Papa, “apertura docile allo Spirito Santo” e pure “una certa dose di audacia, per scoprire e percorrere insieme strade inesplorate o esprimere in forme nuove le potenzialità del carisma e del ministero camilliano”.

Questo vostro stile di vita e di apostolato, dedito specialmente al servizio dei malati e delle persone deboli e anziane, mi pare che coniughi bene due dimensioni essenziali della vita cristiana: da una parte il desiderio di una testimonianza estroversa e concreta verso gli altri, dall’altra l’esigenza di comprendere sé stessi secondo i canoni della piccolezza evangelica.

Il papa con i nuovi vertici dell’Ordine dei Camilliani, eletti nel capitolo generale in corso fino al 22 maggio

L’ispirazione delle Beatitudini

Francesco invita così i Ministri degli Infermi a ispirarsi sempre alle Beatitudini, “per portare, con mitezza e semplicità, il lieto annuncio ai poveri e agli ultimi di oggi”. Nella fiducia “che il bene accordato a una sorella o a un fratello sofferente è un dono fatto a Gesù stesso” e che quanto offre ogni giorno con gioia “non va mai perduto”, ma sempre “germoglia e porta frutto”. E ricordando il “primo amore con il quale Gesù ha conquistato il vostro cuore”, li esorta a rinnovare sempre “dalle radici la vostra scelta di vita consacrata”.

Camilliani indispensabili nella Chiesa “ospedale da campo”

Il Papa ribadisce l’importanza, con l’aiuto dello Spirito Santo, di cercare ogni via per vivere il carisma di misericordia di san Camillo, “valorizzando anche nei modi più opportuni la collaborazione con i laici, in particolare con gli operatori sanitari”. Chiede di cercare insieme, “in comunione la volontà del Signore” quello che “vuole da voi”. E ringrazia i Camilliani “per quello che siete e per quello che fate nella Chiesa”.

Se vogliamo offrire alla gente un buon “ospedale da campo”, dove chi è ferito possa incontrare e sentire la vicinanza e la tenerezza di Cristo, se vogliamo questo, non possiamo fare a meno del carisma di San Camillo de Lellis. Sta a voi dare mani, piedi, mente e cuore a questo dono di Dio, perché continui a susciti le opere di Dio nel nostro tempo. 

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