Il Papa ai bambini ammalati di tumore: Gesù non vi abbandona

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Francesco ha ricevuto in udienza un gruppo di minori ospiti della Clinica oncologica di Wroclaw, in Polonia: Dio vi ama e vi affida un incarico, testimoniare il suo amore

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

È dura, durissima, ma non vi sentite abbandonati perché l’amore di Dio per voi arriva alla predilezione, quella che lui ha per gli apostoli. Francesco trova parole cariche di affetto commosso davanti a un uditorio che toglierebbe fiato e forze a chiunque. Davanti a lui nell’Auletta dell’aula Paolo VI ad aprire le udienze della giornata ci sono dei piccoli ammalati di tumore della Clinica oncologica di Wroclaw, in Polonia. Subito il Papa vuole rassicurarli. “Il vostro cammino nella vita – osserva – è un po’ difficile, perché dovete curarvi, vincere la malattia o convivere con la malattia” ma è in queste situazioni in cui sembra impossibile che c’è una certezza da avere nel cuore:

Voi non siete mai soli! Gesù è sempre vicino e vi dice: “Vai, vai, vai avanti! Io sono con te”. “Ti prendo io per mano”, dice Gesù, come quando da piccolo imparavi a fare i primi passi. Cari bambini, Gesù sempre è accanto a noi per darci speranza. Sempre, anche nei momenti della malattia, anche nei momenti più dolorosi, anche nei momenti più difficili: il Signore è lì! E anche i vostri familiari, i medici, gli amici, vi aiutano ad andare avanti. Pensate alla vostra mamma, che vi ha dato alla luce e al vostro papà.

Come piccoli apostoli

E in questo amore speciale di Dio si nasconde un progetto per ognuno di loro, soggiunge Francesco.

Siete amati da Lui: volete essere apostoli dell’amore di Dio nella Chiesa e nel mondo? Gesù ha bisogno anche di voi per questa testimonianza. Vi affida i suoi progetti e chiede: volete essere miei apostoli dell’amore di Dio? Rispondetegli “sì” con entusiasmo e portate la gioia dell’amore di Dio agli altri.

E ancora, conclude il Papa, “se qualcuno si ritrova solo e si sente abbandonato, non dimentichiamo che la Madonna ci è sempre vicina, soprattutto quando si fa sentire il peso della malattia con tutti i suoi problemi (…) Maria è sempre lì, accanto a noi, con la sua tenerezza materna”.